Nome in codice: Pois. Professione nel tempo libero: Clown in corsia. Abilità particolari: raccontare storie surreali di quando era bambina. Questa è la scheda in pillole di Anna Perrone, presidente dell’associazione Vip Alba-Bra, satellite dell’organizzazione nazionale che ha come missione quella del famoso dottore americano Patch Adams, ideatore della clownterapia: coccolare e far sorridere i pazienti.
Ma quindi siete clown Vip?
“Nel senso di Viviamo in positivo, il nostro slogan. La nostra missione è quella di portare un attimo di benessere e di leggerezza ai pazienti. Sono abituati a parlare della loro malattia, soffrono, magari sono di cattivo umore. L’importante è riuscire a farli pensare ad altro per qualche minuto, anche solo alla ricetta del brasato o alla potatura delle rose”.
Qual è il suo cavallo di battaglia?
“Quando sono in corsia divento una bambina che non sa né leggere, né scrivere e così invento storie piene di nonsense”.
Come è il rapporto con i pazienti?
“Occorrono sensibilità ed empatia, a volte vogliono ridere, altre evadere e non accorgersi che sono nel letto, altre ancora devono essere semplicemente ascoltati. L’importante è bussare sempre e chiedere il permesso per entrare in casa d’altri”.
Come si diventa clown?
Bisogna affrontare un corso base, guidati da un clown anziano. Il nostro gruppo è formato da 85 volontari ed è nato nel 2006”
Dove portate la vostra allegria?
“Prima andavamo negli ospedali di Alba e Bra, convogliati in quello di Verduno. Qui abbiamo iniziato nel settembre 2022 con pediatria, cardiologia e urologia e poi a dicembre con chirurgia, neurologia e ortopedia. Ancora oggi le misure anti-Covid ci limitano un po’, non possiamo passare da un reparto all’altro e indossiamo la mascherina, ma abbiamo imparato a ridere con gli occhi e a modulare la voce”.
Vi sentite già a casa a Verduno?
“Siamo stati accolti dalla direzione e dal personale alla grande. Ogni sabato e domenica pomeriggio veniamo aiutati dalla caposala che ci dice in quali stanza possiamo andare. C’è un clima di disponibilità ed entusiasmo. E alla fine, spesso, ci scappa anche un selfie con il personale”.
Il momento più bello che ha vissuto?
“Dobbiamo tornare a 3 o 4 anni fa, quando eravamo al San Lazzaro di Alba. Ero in ortopedia e c’era un signore anziano che soffriva e si lamentava con la figlia. Era arrabbiato con tutti e non ci ha accolto bene, ma noi siamo andati avanti con battute ed entusiasmo. Alla fine, è uscita la figlia dalla stanza e ci ha detto che non vedeva ridere suo padre da 20 giorni. Se ci penso, mi commuovo ancora adesso.
C’è qualcosa a cui non ci si abitua mai?
“A vedere gli occhi dei bambini che ridono. È un’alba che si illumina. È una grande emozione anche regalare leggerezza agli adulti e agli anziani: spesso sono soli, a differenza dei pazienti più piccoli che hanno i loro genitori”
Progetti per il futuro?
“A ottobre partirà il nuovo corso base per aspiranti clown, ma ne daremo comunicazione sul nostro sito e sui social, Instagram: @arcobalenovip e Facebook: L’Arcobaleno VIP Alba/Bra. C’è anche l’idea di aprire per una sera al pubblico il salone parrocchiale di Monticello d’Alba, dove ci incontriamo ogni 15 giorni per fare i nostri allenamenti preparatori ai servizi in ospedale e non solo. Il 20 maggio, poi, in occasione dell’evento nazionale chiamato La giornata del naso rosso, i nostri clown coloreranno piazza del Duomo ad Alba con giochi, bolle di sapone e tante sorprese. Sarà un’occasione unica per divertirsi e per conoscere le nostre attività”.