Si sono svolte nella giornata di ieri, giovedì 30 marzo, le assemblee dei 124 lavoratori impegnati nella logistica allo stabilimento Michelin di Cuneo.
Durante l'incontro è stata comunicata l'intesa tra le organizzazioni sindacali e l'azienda Service Key, che si è aggiudicata l'appalto e che, da domani, si occuperà delle attività di movimentazione all'interno del sito produttivo di Ronchi.
"La delegazione trattante della Cgil - si legge nella nota del sindacato di via Coppino - composta dai rappresentanti delle categorie Filcams, Filt e Fiom ha affrontato la discussione con la controparte fissandosi due obiettivi prioritari: la salvaguardia dell’occupazione e il mantenimento di adeguate condizioni contrattuali."
"Le operazioni di cambio appalto sono sempre complesse, - spiega Ivano Esposto, segretario generale Filt Cgil - a maggior ragione quando vedono il coinvolgimento di dipendenti con contratti di lavoro diversi. Siamo soddisfatti dell’esito della trattiva. Abbiamo difeso i livelli occupazionali e abbiamo concordato l’applicazione a tutti i lavoratori coinvolti nel cambio appalto e per coloro che verranno assunti in futuro del contratto nazionale merci e logistica, confermando e migliorando per molti le condizioni precedentemente riconosciute."
"Ora - prosegue Esposto - l’intesa andrà verificata sul campo e nel tempo, in attesa di affrontare la seconda operazione di cambio di appalto che coinvolgerà, nei prossimi mesi, i restanti lavoratori presenti nel sito."
"Quanto raggiunto - prosegue Esposto - è un esempio di buona contrattazione inclusiva, resosi possibile per l’attenzione che la committenza ha dimostrato. Il tutto sta avvenendo in coerenza con un importante accordo quadro sul tema degli appalti, sottoscritto a luglio 2022 da Michelin e dalle Segreterie nazionali, regionali, provinciali e dalle RSU della nostra categoria Filctem Cgil, unitamente alle analoghe rappresentanze della Femca Cisl e della Uiltec Uil.
"Purtroppo - conlclude Esposto - non sempre le committenti pubbliche e private, in certi casi multinazionali storicamente radicate nel nostro territorio, dimostrano la stessa disponibilità e la stessa sensibilità al confronto. Tutto ciò va a discapito dei lavoratori più poveri della filiera produttiva, a cui non sono riconosciute condizioni normative e retributive adeguate. L’obiettivo della CGIL è estendere il più possibile queste buone pratiche, nella convinzione che solo il riconoscimento di una giusta retribuzione e di un lavoro dignitoso possa permettere un miglioramento del benessere sociale delle nostre comunità."