Tutte le strade portano a Giuseppe Guerra, direttore generale dell’Asl Cn1, presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, il manager cui l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, aveva affidato la responsabilità nella difficile emergenza Covid.
È lui il manager sanitario su cui sono concentrate le attenzioni come possibile successore di Elide Azzan alla guida dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce-Carle di Cuneo. Un uomo non solo di comprovata esperienza e competenza ma anche sufficientemente contiguo alla politica come le nomine fiduciarie di questa entità richiedono.
Aveva infatti sollevato qualche elemento di curiosità la sua presenza in un’assise di partito, il congresso provinciale della Lega, svoltosi a metà dicembre dello scorso anno a Cussanio. Guerra non era salito sul palco, né si era seduto in prima fila, ma aveva seguito i lavori congressuali in piedi, all’ingresso dal salone.
Nulla di strano, ci mancherebbe. Semmai un gesto di attenzione e cortesia verso il partito dell’assessore che lo aveva voluto prima al vertice dell’Asl Cn1 e poi responsabile durante l’emergenza pandemica.
Ora Icardi vuole (e deve) fare in fretta. Il Pd ha annunciato un sit in di protesta per lunedì mattina. In municipio a Cuneo, le opposizioni consiliari, dagli Indipendenti di Boselli ai Beni Comuni di Toselli-Sturlese, stanno affilando le armi. Non così, ovviamente, quelle di centrodestra che i big dei rispettivi partiti riescono a tacitare.
Tuttavia, le dimissioni a raffica dall’Azienda Ospedaliera di Cuneo (si è dimesso, a ruota, anche il direttore sanitario), nel momento in cui la realizzazione del nuovo ospedale sta entrando nella fase cruciale, non sono passaggio che possa lasciare indifferente la Giunta regionale.
Abbiamo fondati elementi per sostenere che – salvo complicazioni (trattandosi di sanità sempre possibili) – quella che si apre sarà la settimana decisiva per decidere sul dopo Azzan.
L’ipotesi Guerra, che già conosce la situazione, sembra essere al momento la più accreditata, salvo che l’interessato – per ragioni personali – decida di declinare l’offerta, ma a quel punto la matassa di aggroviglierebbe. Resta da capire se sulla sua persona si assommerà il doppio incarico di direttore generale dell’AslCn1 e dell’Aso Santa Croce-Carle oppure – nel caso di accettazione del nuovo incarico – la direzione dell’Asl passerà a qualcun altro.
Probabile che Icardi non voglia muovere troppe pedine per evitare di innescare un effetto smottamento. Che poi si tratti di “commissario” o “direttore generale” è una sottigliezza lessicale che ha poca importanza.
Icardi – e ancor più Cirio – vogliono fare in fretta per mangiare la colomba in santa pace. Ma per non trovare spiacevoli sorprese nell'uovo di Pasqua, devono fare in modo che ci sia chi si mette subito di buona lena ai fornelli a cucinare una frittata dai molteplici ingredienti.
Il “papabile” pare avere questi requisiti e crediamo sia consapevole – dato il clima politico che si sta determinando – che quando si va alla … guerra … si deve essere attrezzati alla bisogna e, soprattutto, essere provvisti di un buon … elmetto.
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