Attualità - 27 aprile 2023, 08:10

Cuneo e il futuro dell’area Miac: opportunità o ‘zavorra’ da abbandonare?

Le due posizioni – rappresentate da maggioranza e minoranza dei consiglieri - hanno dibattuto nella prima serata del consiglio comunale di aprile. A maggio l’incontro tra giunta e Anaborapi, alla ricerca di spiegazioni sul trasloco della mostra bovina

Il futuro del Miac e dall’area di competenza in frazione Ronchi di Cuneo sarà tutta da inventare. E la responsabilità – per quanto definito in consiglio comunale dalla sindaca Patrizia Manassero – sarà del consiglio comunale.

L’assemblea amministrativa della città è tornata a discutere del destino del Miac nella serata di ieri (26 aprile), con due interpellanze presentate da Giancarlo Boselli (Indipendenti) e da Beppe Lauria (autonomo). Una discussione che è arrivata a pochi giorni dalla riunione della I commissione consiliare in cui i vertici di prossima scadenza del Miac – specialmente il presidente Marcello Cavallo – hanno presentato il piano strategico di rilancio della società. Che non ha convinto l’intero consesso.

I dati conferiti sono certamente interessanti e articolati e li valutiamo come ambiziosi, ma allo stesso tempo non riteniamo sia possibile, per la società per come strutturata, portarli avanti – ha detto Boselli - : il pericolo è che, fra qualche anno, si torni a creare una situazione come quella che ha generato la cessione di terreni dell’anno scorso in favore della Scannell Properties”.

Inoltre, si aggiungono le questioni relative alla perdita della mostra nazionale bovina in favore della città di Fossano (spiegataci come derivante da una decisione politica) e quella della perizia dei terreni venduti a Scannell operata dallo studio ‘Pellegrino’ di Roata Rossi, riconducibile all’attuale assessore omonimo: non sembra ci sia alcun impedimento giuridico, ma crediamo non sia contestuale a livello politico ed etico – ha aggiunto Boselli - . La valutazione da fare riguarda il possibile scioglimento della società; non abbiamo convenienza nel continuare a pagare i, pur capaci, dipendenti e la vicenda del raddoppio dello stipendio del presidente è imbarazzante e non giustificabile date le circostanze”.

La discussione dei consiglieri: Miac è opportunità o un peso?

In generale le forze di minoranza hanno sostenuto i dubbi e le istanze presentate dagli Indipendenti. Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni), Franco Civallero (Forza Italia) e lo stesso Lauria si sono scagliati contro la partecipata come già fatto, prima, in commissione consiliare. Reputata ‘sconcertante’ dal decano del consiglio: “Conosco da tempo lo status di queste partecipate, abbiamo già avuto esempi di incubatori d’incarichi” ha detto, lamentando anche la mancata risposta rispetto ad alcune vicende particolarmente ‘discutibili’ proprio come la vicenda Scannell/Amazon.

In una società dove le cose non vanno bene un presidente, prima di aumentarsi lo stipendio, ci pensa due volte – ha aggiunto Civallero - . Questo consiglio d’amministrazione ha gestito il Miac in maniera inefficace, bisogna fare piazza pulita, specie dopo la perdita della mostra.  I conti sono in pareggio solo grazie alla vendita dei terreni; hanno risanato le malefatte di anni di gestione alla ‘vivaddio’, ma sono un puro tamponamento”.

"Dalla commissione emergono dati che sono inequivocabili e cioè che sin dalla fine degli anni ‘90 il Miac è una società in continuo fallimento, anche se i numeri proposto (che comunque sono proiezioni) parlano di un miglioramento a livello contabile – ha detto Lauria - . Il coinvolgimento accidentale dell’assessore Pellegrino, poi, non è certo materia di reato ma quel che contestiamo è l’inopportunità di questa situazione come di altre: serve definire gli ambiti in cui l’amministrazione può muoversi”.

Le posizioni dei membri della maggioranza intervenuti si sono dimostrate più propositive almeno in ottica futura. “Abbiamo un potenziale in mano – ha detto Vincenzo Pellegrino (Centro per Cuneo) - : il Miac ha immobili da sfruttare, ed è responsabilità nostra il farlo. Ottima la presentazione del piano strategico ma dovrebbe consolidarsi in un piano industriale eventualmente da valorizzare”.

Abito nella zona del Miac e mio padre era un allevatore; già nel c’era il sentore che sarebbe cambiato tutto, anche se non in così poco tempo, ma il Miac continuava a essere un riferimento – ha aggiunto Elio Beccaria (Crescere Insieme) - . Dalla commissione mi è sembrato di capire che i vertici abbiano consapevolezza del fatto che il Miac e la sua missione iniziale non sussistano più ma le idee interessanti e valevoli ci sono”.

Santina Isoardi (PD): “Dispiace davvero che il Miac debba andare incontro a cambiamenti così drastici e repentini, seppur comprensibili. La perdita della mostra è stata una scelta, legittima, dell’Anaborapi. Auspico sussistano margini di miglioramento”.

Manassero e Serale: “A maggio l’incontro con Anaborapi”

La risposta ha coinvolto l’assessore Luca Serale e la sindaca Manassero stessa. Il primo ha dato contezza ufficiale di come sia stata fissata una data per l’incontro tra l’amministrazione comunale e l’Anaborapi, nel quale si chiederà conto della decisione relativa alla mostra: “Abbiamo saputo dello spostamento da una mail del 30 marzo scorso – ha spiegato Serale - , sarà occasione per vederci chiaro ma di sicuro il problema non è lo spazio: l’area del Miac che ha coinvolto l’ultima edizione dell’evento è di circa 3.000 metri quadri, quella destinata da Fossano di circa 1.000”.

Qui si parla di opportunità, soprattutto – ha chiarito la sindaca - . La società scade nei suoi organi a giugno e saremo chiamati a rinnovare i vertici e a dare indirizzo rispetto alle attività future; il Miac propone un’importante disponibilità immobiliare a fronte di un cambio di paradigma generale che ne mina il senso originario ma l’idea di reinvestire il capitale non ci piace. Se l’oggetto sociale non sussiste dobbiamo investire sull’esistente ma definire una strada non è facile; per questo la società ha scelto di non portare in commissione un piano industriale quanto uno strategico, per darci gli estremi di realizzare valutazioni fondamentali che guardino non solo al profitto ma anche a una finalità pubblica altra”.