È passato solo poco più di un mese da quando abbiamo appreso dal comunicato stampa n. 27 dell'esecutivo che, “nella riunione del 6 aprile 2023, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, ha deliberato la concessione di un assegno straordinario vitalizio, ai sensi della legge 8 agosto 1985 n. 440 (legge Bacchelli), in favore di Maria Luisa Abbate (in arte Maria Luisa Santella), attrice, scrittrice e regista, Alberto Mari poeta, scrittore e artista visivo, e Antonella Ponziani, attrice e regista”,
La Presidente del Consiglio, ora parafrasando la nota trasmissione “Avanti un altro" della rete amica di Canale 5 ha ripetuto l’assegnazione di un vitalizio annuo di 24 mila euro a tre illustri sconosciuti della categoria che hanno dato lustro al Paese.
Infatti, dal comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 34 del 11 maggio 2023 apprendiamo che “il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, ha deliberato la concessione di un assegno vitalizio, ai sensi della legge 8 agosto 1985, n. 440, (legge Bacchelli), in favore di Roberto Baiocchi, tersicoreo, coreografo, scrittore; Elio Fidia Pulli, pittore, scultore, ceramista; Graziella Scotese, pittrice, fotografa e litografa; Giuseppe Scarpettini, musicista”.
“Autentico altro regalo della Meloni di complessivi 72 mila euro annui per la durata di tutti i residuali loro anni di vita – commenta il sindaco di Casteldelfino Domenico Amorisco, sempre attento allo spreco di danaro pubblico a danno dei piccoli comuni montani – ad altri tre illustri personaggi, perfettamente sconosciuti, che dalle loro professioni di lauti guadagni nei loro rispettivi trascorsi dovrebbero essere poi passati, inspiegabilmente, allo stato di particolare necessità economica. Sommando i vitalizi regalati dalla Meloni nei due comunicati-stampa n.27 e n.34 raggiungiamo la ragguardevole cifra di 144 mila euro all’anno ai sei personaggi per ogni anno della residuale loro vita terrena che non ci è dato sapere”.
Amorisco conclude: “E noi poveri piccoli comuni montani ci dibattiamo nella miseria dei servizi ai cittadini, quei pochi che sono rimasti in montagna. Quei 144 mila euro regalati dalla Meloni, basta solo un anno di vitalizio di quei sei personaggi, sarebbero sufficienti, per esempio, al Comune montano di Casteldelfino, per assicurare l’approvvigionamento idrico alla popolazione residente con la captazione di una nuova sorgente la cui acqua va ora dispesa, facendo mancare all’utenza un bene primario per la sopravvivenza in montagna a 1.300 metri di altitudine. Domando, allora, alla Meloni, anche se già so che non mi risponderà: perché la Legge Bacchelli sul vitalizio non viene abrogata come è stato fatto per il reddito di cittadinanza? Non c’è grossa differenza: sul divano si sedevano coloro che percepivano il reddito di cittadinanza, sullo stesso divano siedono o siederanno quelli del vitalizio… solo che questi ultimi li fa sedere la presidente Meloni!”.
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