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In Breve

| 25 maggio 2023, 08:00

BuonGiro. Dainese è immenso, l'emblema della fatica vera. Val di Zoldo, non si scherza

Ha patito negli ultimi giorni tra la bronchite e l'influenza intestinale e a Caorle ha vinto al fotofinish contro Milan e Matthews. Oggi spazio agli attaccanti e i big si faranno sentire

BuonGiro. Dainese è immenso, l'emblema della fatica vera. Val di Zoldo, non si scherza

Alberto Dainese è l'emblema di questo sport. Fatica, sudore, bronchite, una condizione fisica più che precaria.

Ma nonostante tutto non si molla. Il Giro si onora, fino all'ultimo metro.

Era stato pure declassato nella volata di Salerno per il cambio di traiettoria che aveva innescato la caduta di Cavendish e a rotazione di altri corridori. Poi i giorni successivi a fare i conti con malanni vari, profondi, su tutti le difficoltà ad arrivare a Bergamo domenica. Ultimo a 43 minuti e 21 secondi dal primo. Poi martedì tra gli ultimi insieme ad altri velocisti sul Monte Bondone.

Non ha mai smesso di lottare, anche quando ha fatto da gregario al suo capitano Leknessund e a Mayrhofer che ha raggiunto anche grazie a lui 4 top ten.

Allo sprint di Caorle era rimasto un po' indietro ma allo scatto di Matthews ha risposto presente e nonostante la rimonta di Milan, al fotofinish con gli altri due colleghi di volata, ha potuto gioire per la seconda volta dopo la vittoria dello scorso anno a Reggio Emilia.

"Ho avuto per 5 giorni l'influenza intestinale, domenica è stata la giornata più brutta della mia carriera. Mi sarò fermato dieci volte in quella tappa, sono arrivato ultimo, da solo, ma non ho voluto mollare - ha detto Dainese - Anche ieri non stavo benissimo, ovviamente non ho una grande condizione ma devo ringraziare la squadra che mi ha dato fiducia. E ho dimostrato che quando ho la possibilità di giocarmela ci sono e questa vittoria conferma che il successo dell’anno scorso non è stato un caso".

Milan è sontuoso come sempre in questa corsa Rosa e ha messo una seria ipoteca sulla conquista della maglia ciclamino. Un eterno secondo (se non a San Salvo), già il quarto, ma fa impressione anche se stilisticamente non è il massimo e la tattica è da rivedere. Perde per uno spicchio di ruota, così come un Matthews sempre in agguato.

Gli italiani in top undici sono sette e oltre ai primi due, un bravo va detto a Bonifazio, Consonni, Pasqualon, Oldani e Albanese. 6 volate e 6 vincitori diversi: mancano all'appello dei big solo Cavendish e Gaviria, l'Italia chiaramente spera in un urrà dei piazzati della tappa veneta.

È stata una gara che ha detto poco e niente se non per quegli ultimi metri e l'impresa di questo ragazzo, per altro veneto, che è da segnare negli annali.

Oggi ritocca ai big. È tutto aperto.

IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati

Tappa 18, Oderzo - Val di Zoldo. 161 km e 3700 metri di dislivello da affrontare oggi.

La prima delle ultime tre tappe decisive di questo Giro dove ci potrebbe essere l'ultima occasione per gli attaccanti.

Passo della Crosetta nella prima parte di tappa seguito da un tratto di sali e scendi fino a risalire a Pieve di Cadore. Da qui si affronta Forcella Cibiana che immette negli ultimi impegnativi km.

Insomma una tappa non banale dove gli uomini fuori classifica hanno probabilmente l'ultima occasione per vincere mentre gli uomini di classifica dovranno stare molto attenti a gestire le forze e non farsi sorprendere dai relativi avversari.

Photo credit: LaPresse

Luciano Parodi

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