Rotariani, studenti, pubblico, sala piena al Magda Olivero per lo spettacolo "Lacrime Mute- Storie di donne contro la mafia” prodotto dalla Compagnia teatrale torinese Divago scritto e diretto a quattro mani da Marianna Musacchio e Benedetta Perego.
Un successo di presenze e di coinvolgimento. Lacrime mute di emozione negli spettatori che hanno apprezzato e applaudito lo spettacolo, la costruzione, l’interpretazione, i sentimenti trasmessi.
Per Marianna Musacchio, maturità allo scientifico Bodoni di Saluzzo, originaria di Carde, figlia di Gigi Musacchio e di Margherita Capello, farmacista di Cardè, è stato un debutto emozionante sul palcoscenico che ai tempi del liceo, ha visto i suoi primi saggi come attrice. Una passione per il palcoscenico che ha coltivato frequentando corsi al Teatro Nuovo di Torino.
La piecè ha debuttato al teatro di Cambiano in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie e che sta continuando il tour di rappresentazioni in Italia.
Il filo conduttore si snoda a partire da una mostra fotografica di Letizia Battaglia, fotoreport siciliana di grande sensibilità, deceduta nel 2022, testimone delle pagine più sanguinose della nostra storia e impegnata nella lotta contro la mafia.
Un aggancio quanto mai puntuale con l'attualità, dal momento che una grande mostra della fotografa nota in tutto il mondo, iconica reporter de L’Ora, è stata inaugurata ieri 27 maggio nell’area archeologica delle Terme di Caracalla a Roma.
Ma, contrariamente a ciò che avviene nella realtà, nessuno in scena si presenta all’evento e la fotografa si trova a interloquire con la donna che sta pulendo la sala: è Rosa Balistreri, la cantautrice, cantastorie del popolo.
Una Letizia stanca e demotivata vuole lasciare la Sicilia, ma ad ogni giustificazione che si dà, c’è un incontro che la porta a confrontarsi con storie di donne straordinarie, che hanno lottato, ognuna a suo modo, contro la mafia. Il canto “ruvido” di Rosa, accompagnato dalla chitarra, è una colonna musicale che le unisce.
Letizia incontra Emanuela Loi, il giovane sorriso di ragazza che si è spento accanto a Borsellino, tra le fila della sua scorta che in un monologo schietto, ma senza rabbia butta in faccia l'orrore della strage di via d'Amelio, con la delicatezza di un fiore, ricordando anche alla fotografa dell’esistenza di uno Stato di cui ci si può fidare, di chi come lei fa “semplicemente il suo dovere.
Incontra poi Felicia Impastato e con lei un figlio che non è più, Peppino, ripercorrendo gli anni passati a chiedere giustizia, ventiquattro, fino al giorno della sentenza contro Tano Badalamenti, assassino di Peppino infine, Letizia incontra Rita Atria e la sua vita di breve cometa, che ha attraversato sia la vita di mafia che quella di testimone di giustizia.
Il suo è un grido disperato di dolore, di rabbia e strappo contro i suoi familiari, ma ancor più contro chi ha ucciso il suo paladino, Paolo Borsellino. Eppure, Rita, spegnendosi, lascia anch’essa un testimone a Letizia e un messaggio per tutto il pubblico in sala: la convinzione di un riscatto possibile, di un’emancipazione che parte in ognuno, per il sogno, possibile, di un mondo migliore.
La serata è stata promossa dal Rotary Saluzzo, con il patrocinio del Comune e Terres Monviso.
In scena nel cast Benedetta Perego regista con Marianna Musacchio, Claudia Bruno, Alessandra Caracciolo, Emanuela Morrone, Claudia Serra.