Festa e devozione a Bra in onore di Maria Ausiliatrice. Salutata da drappi bianchi e azzurri, dai fiori e dalle luci, la Madonna tanto cara a don Bosco è scesa tra le vie del quartiere Oltre-ferrovia, che si è fermato per assistere alla tradizionale processione in programma nella serata di domenica 28 maggio.
E la forte partecipazione si è sentita già dalla partenza del corteo presieduto da don Giorgio Garrone, parroco di Sant’Andrea e Sant’Antonino, accompagnato dal clero cittadino e dall’intera famiglia salesiana, guidata dal direttore don Riccardo Frigerio.
Oltre alle autorità civili, con in testa il sindaco Gianni Fogliato, anche le Confraternite dei Battuti Bianchi e dei Battuti Neri, i Salesiani cooperatori, i giovani del catechismo, gli allievi della scuola salesiana e tanta gente, con gli agenti del Corpo di Polizia Municipale a vigilare lungo l’intero perimetro.
La statua della Madonna ha iniziato il suo “cammino” dal cortile dell’Istituto San Domenico Savio di viale Rimembranze, incontrando l’abbraccio della popolazione, che ha intonato preghiere e canti per Lei, aiuto dei cristiani e faro che illumina la via per giungere a Dio.
Un fiume di fedeli ha scortato il carro processionale di ritorno all’Istituto, per un rito di pietà popolare che mantiene il sapore ed il fascino di sempre, anche in una giornata minacciata dal maltempo.
«Abbiamo pregato Maria, perché è stata la prima che ha saputo accogliere e fare un atto di fiducia alla presenza dello Spirito Santo, che fa sorgere un nuovo modo di stare insieme», ha detto don Giorgio, che ha coniugato la serata al tempo liturgico della Pentecoste. «L’Ausiliatrice ci insegna che possiamo continuare a sperare e sognare una fraternità umana, che si deve realizzare attraverso il germe generato nel giorno di Pentecoste. Don Bosco ha voluto affidare la sua opera a Maria Ausiliatrice, sapendo che attraverso la sua intercessione, lui con tutti i suoi discepoli e le sue discepole avrebbero imparato ad avere fiducia in Colui che rende possibile anche l’impossibile. E noi oggi siamo ancora qui, grazie alla sua intuizione, ad affidare la nostra vita all’Ausiliatrice, perché ci aiuti ad avere fiducia nell’opera incessante dello Spirito».
Questo il messaggio finale del parroco, che ha preceduto un’invocazione alla Vergine e la benedizione. Un momento solenne per una celebrazione vissuta all’insegna della fratellanza e della gioia, secondo lo spirito di chi è ispirato dall’azione di don Bosco.
Curiosità sulla devozione a Maria Ausiliatrice
Fin dal 1500, il titolo di “Maria aiuto dei cristiani” compariva tra le Litanie Lauretane. Il suo culto era già noto all’epoca di papa Pio V e si propagò largamente a seguito della vittoria dei cristiani contro i turchi a Lepanto (1571) ed a Vienna (1683). Nel 1814 poi, il papa Pio VII, dopo la liberazione dalla prigionia napoleonica, istituì la festa di Maria Ausiliatrice, fissandone la data al 24 maggio.
La devozione alla Madonna sotto il titolo di Ausiliatrice conobbe una larga diffusione nell’Ottocento, proprio grazie a don Bosco, che volle manifestare la propria fiducia e quella dei suoi giovani allievi nella presenza materna di Maria nelle vicende dell’umanità e della Chiesa.
Per lui, infatti, Maria è la Madre che non abbandona mai i suoi figli, ma li segue e li aiuta con la sua intercessione. Nel 1862, dovendo decidere la costruzione della grande basilica di Torino, don Bosco confidò al futuro cardinale don Cagliero: «La Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi corrono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine Santissima ci aiuti a conservare e difendere la fede cristiana» (Memorie di don Bosco 7,334). Da qui è derivata l’immagine emblematica della Madonna come figura salvifica che, in tempi difficili, accorre in aiuto dei cristiani e di tutta la comunità.
Vi sono numerosi aneddoti che legano la personalità di don Bosco alla Madonna. Nel sogno dei 9 anni che guidò tutta la sua vita, Gesù dice a Giovannino: «Io ti darò la Maestra» e le presenta Maria. Così, nei suoi oratori, che intanto si diffondevano in tutto il mondo, don Bosco soleva dire: «Quando un giovane entra in una Casa salesiana, Maria Ausiliatrice lo prende sotto la sua protezione». Il medesimo concetto fu da lui ribadito al momento della costruzione della grande basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, inaugurata nel 1868: «Ogni pietra, ogni ornamento segnala una grazia». E si spegnerà affermando: «Ho sempre avuto tutta la fiducia in Maria Ausiliatrice».