Si è chiusa domenica 28 maggio la mostra dedicata alla Bicicletta, che ha portato a Bra tanti visitatori in concomitanza con la partenza della 12ª tappa del Giro d’Italia 2023.
Per un mese le sale di palazzo Mathis hanno fatto respirare l’epica del mezzo a pedali nelle cronache dello scrittore e giornalista sportivo Giovanni Arpino, attraverso l’esposizione della sua macchina da scrivere originale.
Qui abbiamo incontrato Luciano Cravero, presidente dell’associazione Museo della Bicicletta di Bra di cui è fondatore ed ideatore. La sua collezione è il frutto di una vita passata a raccogliere memorabilia del ciclismo nazionale ed internazionale di sempre.
Oggetti che raccontano la corsa e ciò che le ruota intorno, un mondo eroico e colorato, che trasuda di fatica e trionfo. La storia del Novecento si snoda da un modello all’altro, dove ad emergere sono i ricordi dell’infanzia, dei genitori e dei nonni.
Saranno anche semplici mezzi di locomozione, pezzi di telai, forcelle, campanelli. Ma sono anche espressione, musica, costume, tecnica di una storia che in punta di pedale diviene universale.
E allora, visto che il Museo della Bicicletta ha lasciato la storica sede di corso Monviso, non resta che aspettare la prossima tappa in una nuova sede, per tornare a meravigliarci di un mezzo, la bicicletta, che guarda con il sorriso al passato e strizza l’occhio al futuro.