Juve, il caso della manovra stipendi si chiude con una multa da 718mila euro. E' infatti stato accettato dal tribunale l'accordo di patteggiamento tra la Juventus e la procura federale per il secondo filone dell'inchiesta contro la società bianconera, quello sulla manovra stipendi e i rapporti con i procuratori e gli altri club.
La Juventus non prenderà altre penalizzazioni in classifica né avrà conseguenze sulla prossima stagione, ma dovrà pagare la maxi-multa e dovrà rinunciare a fare appello sia su questa sentenza sia su quella dei 10 punti di penalizzazione per le cosiddette plusvalenze fittizie.
A questo punto, per decifrare il futuro bianconero, bisognerà aspettare domenica in modo a capire se si qualificherà per la Conference League o l'Europa League e solo a quel punto aspettare la mannaia dell'Uefa, che punirà la Juve tenendola fuori dalle coppe internazionali per una o più stagioni.
Anche gli ex dirigenti bianconeri hanno patteggiato, tranne Andrea Agnelli. La sua posizione è stata quindi stralciata dall'accordo e quindi l'ex presidente andrà a processo: la prima udienza il 15 giugno.
Intanto, questa mattina, erano state diffuse le motivazioni della sentenza sul caso plusvalenze, con i 10 punti di penalizzazione giudicati "una condanna idonea". "La sanzione della penalizzazione di dieci punti in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso, anche in un'ottica equitativa, si rivela del tutto idonea a soddisfare i criteri di afflittività, proporzionalità e ragionevolezza". Con questa frase, si chiudono infatti le venti pagine di motivazioni della condanna inflitta alla Juventus lo scorso 22 maggio dalla Corte federale d'appello.