“Non poteva esserci un canto più giusto di quello rivolto alla Madonna - ha detto con emozione il parroco di Dronero, Don Giovanni Banchio, iniziando la celebrazione -. Maria, madre della Chiesa: è la madre di tutti noi e la madre di quella parte bella della Chiesa che sono le religiose.”
Presso la Casa della Divina Provvidenza ieri, lunedì 29 maggio, è stato un giorno davvero importante: si sono tenuti, infatti, gli importanti festeggiamenti per i 70 anni di vocazione di Suor Vincenza.
All’anagrafe Elisa Pesenti, Suor Vincenza è nata a Trescore Balneario, in provincia di Bergamo, il 1° ottobre 1929. Già all’età di 4 anni sente nascere in lei la fede, in un dialogo intimo e profondo con la Madonna che non si è mai interrotto. “A lei io confido e mi affido sempre” dice Suor Vincenza, minuta e così forte di spirito.
Settanta anni fa la scelta religiosa. Un anno di servizio a Torino, dove si era formata, e poi l’arrivo a Dronero. Da 69 anni si prende cura delle “sue ragazze”: la struttura dronerese, infatti, ospita donne con gravi disabilità cognitive, alcune lì da quando sono bambine. Suor Vincenza per molte di loro è a tutti gli effetti una mamma e ieri, presenti alla cerimonia, sui loro volti si coglieva tutto l’affetto che provano per lei.
Letture, canti di gioia e preghiere: “Io sono qui davanti a te Signore - ha pregato Suor Vincenza - che dico il mio grazie per le Grazie che mi hai dato. Ti chiedo perdono perché delle volte non ho corrisposto bene e ti chiedo di aiutarmi. Hai detto che ci hai scelto per i nostri doni ed io i tuoi doni li ho toccati con mano e con il cuore. Ti dico grazie Signore.”
Anche le altre suore della Casa, in tutto nove con Suor Vincenza, hanno voluto ringraziare, pregando per lei e per le ragazze. Presente alla celebrazione anche il personale.
Al termine, Don Giovanni Banchio ha letto una lettera da Parigi, scritta per Suor Vincenza da Suor Françoise della Casa Madre: “In tutta la sua vita il suo profondo desiderio è stato quello di configurarsi a Cristo ed ora la penso pronta a ridire gioiosamente il suo sì”. Di Suor Vincenza quell’amorevole ed attento prendersi cura degli altri, la sua fede, la dedizione quotidiana e l’impegno.
Per lei, poi, una pergamena con la benedizione di Papa Francesco e, da parte parte di Don Giovanni Banchio due preziosi doni: “Ho pensato di portarle questa stampa - ha detto il parroco - con questo bellissimo crocifisso e di omaggiarla di questo quadretto: raffigurata qui sopra c’è la Madonna della Tenerezza. Ho pensato a lei Suor Vincenza, al suo animo nobile e puro”.
Una bellissima orchidea è stata invece consegnata da parte del personale, con un biglietto: “Carissima Suor Vincenza, la vocazione scelta da lei settant'anni fa ha raggiunto un importante traguardo.
La sua tenacità, la sua perseveranza nel voler prendersi cura degli "ultimi" sono stati e sono tutt'ora un grande esempio per noi. Siamo certe che le ragazze che accudisce quotidianamente continueranno a ricambiarle l'affetto con tanto amore, e che il Signore la accompagnerà per permetterle di continuare il suo cammino contraddistinto da carità, umiltà e dedizione al prossimo.”
La torta, il brindisi tutti insieme e le foto scattate come prezioso ricordo. Il sorriso di Suor Vincenza, colmo di gioia.