Duecentoquindici millimetri di pioggia a maggio, un surplus di precipitazioni dell’80% rispetto alla media del mese e che ha permesso di avvicinare l’accumulo da inizio anno a valori normali, nonostante non avesse quasi piovuto da gennaio ad aprile.
Sono i dati raccolti nell’ultimo mese e che vedono regolarizzare l’emergenza siccità in provincia di Cuneo, il territorio gestito e coordinato dall’Ato4 Cuneese, dove è rimasto solamente un Comune su 247 in crisi idrica di “livello 3”, dove 1 è l’allarme più acuto e 4 dove l’attenzione è ordinaria: è Pietraporzio, in alta valle Stura di Demonte.
Una situazione di approvvigionamento idrico che sta migliorando, rispetto alle previsioni di inizio anno, ma che impone ad amministratori comunali e ai gestori di acquedotti e reti di approvigionamento di continuare a lavorare per rendere più efficiente la distribuzione su tutta la provincia e per evitare sempre più sprechi e usi impropri di acqua potabile.
«Il fatto di aver quasi colmato il gap di precipitazioni del 2023 rispetto alle medie storiche – dice il presidente dell’Ato4 Cuneese Mauro Calderoni – è senz’altro una buona notizia, ma questo non deve farci rilassare. Le modalità delle precipitazioni sono cambiate, ad esempio con episodi sempre più frequenti delle cosiddette 'bombe d’acqua' o di grandinate distruttive. Quindi dobbiamo continuare a studiare modi innovativi, sostenibili ed efficienti per raccogliere l’acqua in modo da poterla utilizzare e distribuire nelle lunghe siccità, come quella che pare ci siamo lasciati alle spalle. Il dialogo dei tecnici dell’Ato 4 Cuneese con i gestori del servizio idrico è costante, proficuo ed è quello che ha evitato fino ad oggi misure drastiche come il razionamento».
L’Ato4 Cuneese ha anche avviato una campagna di sensibilizzazione contro gli sprechi coinvolgendo tutti i Comuni dell’ambito territoriale.
«L’acqua non va sprecata – aggiunge Calderoni – sempre. Ora che ha piovuto non si riprendano quindi comportamenti sbagliati e nocivi per tutta la comunità. Usiamo l’acqua potabile solo per scopi alimentari ed evitiamo di usare questa risorsa, ad esempio, per lavaggi frequenti delle auto o per le piscine, dove è possibile usare pozzi non collegati agli acquedotti pubblici».
In Breve
venerdì 04 ottobre