Domenica 4 giugno a Melle si è tenuta la commemorazione per il centenario della nascita di Gugliemo Giusiano giovane studente di medicina impiccato dai nazifascisti, durante la seconda guerra mondiale il 24 agosto 1944 a soli 21 anni.
I nipoti, figli delle sorelle di Guglielmo, Maddalena e Margherita, hanno voluto ricordare lo zio che così giovane, ma già così determinato non ha esitato ad unirsi alla Resistenza per dare il suo contributo alla liberazione della patria.
Per il suo gesto è stato insignito della medaglia d’argento al valor militare e della laurea honoris causa in Medicina, oltre che un attestato del comune di Melle, quella professione che tanto avrebbe voluto esercitare per aiutare la sua gente, che tanto faticava per sostenere le famiglie.
Il ricordo ha avuto inizio con la messa nella chiesa parrocchiale, seguita dalla benedizione al monumento che lo ricorda insieme a altri due compagni di sventura impiccati anche loro nella stessa occasione, per poi proseguire nel sacrario Mater Captivorum, dedicato ai caduti, dove i nipoti Fulvio e Claudio Castellino ed Enrico e Sergio Merenda hanno ricordato la figura dello zio.
Elena Merenda, che nel 2015 aveva redatto una tesina al liceo proprio sulla figura del prozio, ne ha sintetizzato il contenuto, evidenziando i valori dei giovani sia di allora che di oggi.
Il Sindaco di Melle Giovanni Fina ha poi concluso gli interventi dando risalto al lato umano della vicenda ricordando la sofferenza dei genitori che hanno visto strappare la vita del loro figlio in modo così cruento, facendo emergere come l’odio e la violenza generino tristezza e sconforto.
Un breve intrattenimento musicale ha chiuso il ricordo nel sacrario per poi spostarsi nella casa natale dove si è tenuto un aperitivo per ripercorrere i luoghi dove è cresciuto.
Significativa la presenza degli alpini del gruppo di Melle in tutte le fasi della ricorrenza, a sottolineare il forte legame che hanno con questi eventi e con la terra montana.
Questa ricorrenza ha voluto essere un momento per celebrare l’uomo, il giovane che ha anteposto gli ideali e la libertà a tutto, anche a scapito della sua vita ed il ricordo deve essere vivo più che mai e di esempio per tutti.
Per la cerimonia si ringrazia la Proloco di Melle in modo particolare la presidente Adelma Roggero.