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Attualità | 09 giugno 2023, 11:00

Da Santo Stefano Belbo dieci quintali di ravioli al plin per "tenere botta" in Emilia Romagna

L'iniziativa è del Pastificio Vallebelbo che ha inviato il piatto della tradizione per aiutare le persone in difficoltà nelle zone di Cesena e Faenza. «Un modo per dire non mollate e rialzatevi, come abbiamo fatto noi nel 1994», dichiara il titolare Giovanni Sandri

Il titolare Giovanni Sandri (al centro) con i figli Emanuele e Annalisa

Il titolare Giovanni Sandri (al centro) con i figli Emanuele e Annalisa

1994 - 2023: 29 anni dopo, luoghi diversi, ma diventati simili, perché uniti da eventi atmosferici avversi che hanno portato ad alluvionare prima il sud del Piemonte e, lo scorso maggio, diverse zone dell’Emilia Romagna.
E dal paese di Santo Stefano Belbo, che, nel 1994, subì ingenti danni per l’esondazione del Belbo, sono stati spediti 10 quintali di ravioli al plin, per aiutare le persone sfollate dei paesi intorno a Faenza e Cesena, luoghi fortemente colpiti dalla furia delle acque.
Un piatto della tradizione langarola che vuole simboleggiare l’aiuto, quasi un rendere ciò che era stato ricevuto, dopo il 4 e 5 novembre di 29 anni fa, quando, molti volontari italiani, anche emiliani e romagnoli, aiutarono a ripulire e ricostruire.

Così Giovanni Sandri, titolare del pastificio Vallebelbo, con la moglie ed i figli, ha pensato di effettuare questa donazione privata, facendo recapitare questo ingente quantitativo. Socio Lions, tra i fondatori del Club locale nel 1996, ha creato una rete con il presidente ed i vari direttori nazionali dell’associazione, e, con l’aiuto della famiglia, ha avviato la macchina organizzativa, facendo recapitare due bancali nelle città di Cesena e Faenza, mentre gli altri due sono stati recapitati al coordinamento nazionale degli Alpini che gestisce le cucine da campo a Riolo, Castel Bolognese, Sant'Agata e Solarolo.

“Teniamo botta” è il motto fatto stampare sulle confezioni e sui bancali, a testimoniare la vicinanza e la tenacia, due aspetti che hanno permesso a Santo Stefano Belbo ed al territorio di ripartire, e che vogliono essere un augurio per fare altrettanto in quelle zone dell’Emilia Romagna.

«L’iniziativa è nata da me e dalla mia famiglia per due motivi principali: il primo per aver vissuto l’alluvione del 1994, ed il secondo perché in Emilia Romagna c’è bisogno di beni di prima necessità per gli sfollati. Così abbiamo deciso di donare questo quantitativo. Ringrazio il mio distretto Lions per il supporto nel contattare le sezioni emiliane e romagnole che ci hanno aiutato a livello logistico sul posto.
Lo spirito solidale è per me importante e so di aver fatto del bene. La frase che abbiamo voluto stampare sulle confezioni e sui bancali è stata apprezzata: un modo per dire non mollate e rialzatevi, come abbiamo fatto noi»
sono le parole di Giovanni Sandri, il titolare del Pastificio Vallebelbo.

Livio Oggero

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