Con la rievocazione storica di domenica 2 luglio a Cardè è stata inaugurata l’apertura del castello, grazie alla conclusione dei lavori del primo lotto che ne hanno permesso l’accesso al salone all’ultimo piano.
Il restauro conservativo del bene, di cui una porzione è stata data in comodato d’uso al Comune, per 50 anni, da parte della famiglia Ramello, è stato finanziato dai fondi europei del Mab Unesco pari a 446 mila euro.
I lavori coordinati dallo studio di architettura Balbi e Rinaudo di Torino proseguiranno con il recupero degli affreschi che decorano attraverso scene di caccia le pareti del maniero, uno dei pochi affrescati in Italia esclusivamente con soggetti venatori.
Sono state molte le persone che hanno preso parte alle visite guidate al maniero sorpresi dalla grande potenzialità artistica rappresentata dagli affreschi risalenti a metà del ‘400.
La rievocazione storica ha visto il clou domenica pomeriggio con l’assedio al castello che ha fatto fare un salto nel passato di 471 anni.
Era infatti il luglio del 1552 quando le truppe francesi assediarono il castello e diedero fuoco a una porzione, dopo averlo assaltato a colpi di bombarda (i cannoni dell’epoca) uccidendo i difensori, perlopiù mercenari spagnoli, parte dei quali morirono nell’incendio o dovettero arrendersi dopo aver resistito tre giorni alle incursioni nemiche.
Prima della resa ci fu un episodio eroico realmente accaduto durante l'assedio: un soldato per difendere il castello fino all’ultimo attirò i nemici francesi nella polveriera, facendola quindi esplodere, uccidendo decine di nemici.
Nonostante questo episodio di coraggio, la superiorità degli assedianti ebbe la meglio e sancì la morte dei quasi duecento difensori.
Oltre 100 rievocatori hanno ricordato, con dovizia di particolari e in costumi d’epoca, l’assedio a partire dalla popolazione, ai i soldati francesi al comando del maresciallo Charles de Cossé, conte di Brissac e i “difensori” spagnoli.
La battaglia si è svolta dal lato nord del castello, che si affaccia sul il Po ed è stata molto suggestiva per lo scenario naturale immerso nel bosco.
I figuranti provenienti da Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta, e con loro 6 cavalieri del Pellice, sono stati coordinati dal Gruppo Storico “G. De Reges” di Revello e dal suo presidente Carlo Motta che ha dato un prezioso supporto nell’organizzazione a partire dalla sua narrazione e ‘sceneggiatura’.
L’assedio si è concluso la scena da parte dei rievocatori che ha narrato la vittoria dei francesi, la fuga degli spagnoli e l’immancabile tortura dei prigionieri che si sono arresi.
Il pubblico ha apprezzato molto l’epilogo con l’incendio del castello e il processo del traghettatore del Po che aveva contrabbandato dei beni senza pagare il dazio ai francesi, motivo per cui viene fucilato.
Il castello di Cardè era infatti una sorta di casa-forte costruita agli inizi del 1200 dal Marchese di Saluzzo Manfredo II in una posizione strategica sul lato destro del fiume Po tra la Francia e il ducato di Savoia.
Il paese era un porto su un'importante via di navigazione, qui transitavano, tra le altre, merci anche le pietre provenienti dalle cave di Barge e su ogni bene che navigava sulle barche si pagavano le gabelle.
Grande soddisfazione per l’ottima riuscita dell’evento, alla sua prima edizione, da parte del sindaco di Cardè Matteo Morena.
“Ringrazio tutti i partecipanti e gli organizzatori in particolare: Alessandro Ponsi che si è prodigato per l'accuratezza storica dell'evento, Mattia Meirone che ha commentato la rievocazione storica, Carlo Motta, del Gruppo storico De Reges di Revello, che ci ha aiutati a ricostruire i fatti e a metterli in scena. La Pro Loco di Cardè, formata da tanti giovani, che ha fatto un ottimo lavoro.
Dopo l’apertura ufficiale del castello ci auguriamo che vengano molti visitatori. Una porzione del castello grazie alla famiglia Ramello è a disposizione delle viste.
Dopo il successo di questa apertura stiamo calendarizzando altri eventi certi che il nostro castello attirerà l’attenzione di molti turisti, non solo dei cardettesi".