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Attualità | 15 luglio 2023, 16:38

Uncem, come riorganizzare il sistema degli enti locali, Colombero: "Serve una visione di paese"

Il presidente regionale al convegno in ricordo dello scomparso Lido Riba: "Necessaria una strategia organica: la comunità di persone ha come riferimento le valli"

Uncem, come riorganizzare il sistema degli enti locali, Colombero: "Serve una visione di paese"

"Ce le hanno copiate i Francesi le Comunità montane. Da noi, in Piemonte come in Italia, in troppe regioni sono state distrutte. Per motivi futili e ideologici. E nulla è stato fatto per rendere solido e forte il sistema istituzionale. Che oggi è debole. A qualcuno fa anche comodo avere la frammentazione. Come a quelle società che gestiscono il comune fuori dal comune. Niente dipendenti? Tanto ci sono loro, società esterne di professionisti, in outsourcing, che fanno tutto".

Lo ha detto stamani Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, a Caraglio, aprendo al Filatoio il seminario di studi in memoria di Lido Riba, Consigliere regionale e Presidente Uncem, morto il 14 luglio 2022.

"Non è democrazia questa. La base non si regge su questo. Qualcuno ne ha molti vantaggi in questo sistema fragile. Lo abbiamo detto chiaro oggi a Caraglio, con tanti amici e amiche, ricordando Lido Riba a un anno dalla morte, in un seminario di studio e approfondimento sul futuro degli Enti locali che gli sarebbe piaciuto. Perché abbiamo provato ad avere una visione. Che il Paese oggi non ha".

"Dobbiamo riorganizzare le Istituzioni. Partendo dalle Regioni, differenziando le funzioni dei Comuni, dando capacità impositiva, dunque autonomia ai Comuni, riequilibrando, puntando sul superamento delle sperequazioni, puntando a un patto con le città, come Cuneo e Saluzzo e Mondovi. Torino ovviamente. Per avere Comuni grandi e piccoli che lavorano insieme. Autonomie vere, unite. Non fusioni, ma unità di intenti e organizzazione manageriale, con una forte guida politica locale. Personale politico preparato e formato. Serve un pensiero politico nazionale sugli Enti territoriali, che nasca da un dialogo tra livelli istituzionali, capace di portare a una strategia organica. Noi abbiamo visto chiudere le Comunità montane che altri Paesi europei ci hanno copiato perché vincenti e virtuose".

"Rafforzare il sistema istituzionale è un impegno dello Stato. Urgentissimo. Non serve dare un po' di soldi e un po' di opere. Unire quanto è frammentato è la strada sola possibile. Perché nei confini amministrativi, tantopiù in montagna, si fa ben poco. La comunità ha come riferimento la valle, un sistema, un territorio, geografie estese, Alpi aperte. E i Comuni di una valle hanno bisogno di una strategia, un impegno in stabilità. Il modello piemontese oggi delle Unioni montane non è da buttare, anzi. Come non viviamo di rimpianti per le Comunità montane. Vogliamo essere invece costruttori, che rafforzano il sistema che abbiamo, imparando a lavorare insieme. Dando qualità alle comunità, ai servizi, alle opportunità di sviluppo per le comunità che insieme vivono sui territori".

comunicato stampa

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