Agricoltura - 27 luglio 2023, 14:07

Braccianti della frutta: 230 posti letto garantiti nei dieci Comuni aderenti al Protocollo della Prefettura

Entro inizio agosto tutte le strutture saranno aperte. L’ospitalità è pari al 90% in azienda, mentre il Protocollo interviene per quel 10% mancante. Dalmazzo, coordinatore del Tavolo: “Non tutti i Comuni della frutta hanno aderito. Se così fosse stato, con 10/15 posti letto per Comune si potrebbe coprire il 100 per cento delle richieste”

Le unità abitative di Verzuolo messe a disposizione dei lavoratori stagionali contrattualizzati

Le unità abitative di Verzuolo messe a disposizione dei lavoratori stagionali contrattualizzati

Mentre la stagione relativa alla raccolta della frutta entra nel vivo, si stanno aprendo le strutture di accoglienza per i lavoratori stagionali africani che vengono ospitati nei dieci Comuni aderenti al “Protocollo della Prefettura sui braccianti”.

Tra le prime amministrazioni comunali facenti parte della rete di accoglienza che hanno aperto le aree attrezzate per l’ospitalità dei lavoratori stagionali compaiono: Lagnasco con 39 posti, ampliabili a 49; Scarnafigi 12; Costigliole Saluzzo 15; Savigliano 15; Cuneo con una quarantina di letti; Verzuolo che attualmente ha messo a disposizione 15 posti, ma dal primo agosto li aumenterà a 32.

Apriranno a inizio agosto anche le strutture di Busca e Tarantasca con 20 posti, Manta 6 e Saluzzo 40.

I dieci Comuni che hanno aderito al Protocollo arriveranno quindi ad ospitare nelle proprie strutture, tra container e abitazioni, circa 230 braccianti della frutta. Tutti contrattualizzati dalle aziende agricole del territorio, alcune delle quali ospitano direttamente i braccianti che prestano lavoro nei loro frutteti.

L’azienda che utilizzerà la struttura dovrà rimborsare la somma di 4 euro (più Iva) per ogni pernottamento e dovrà pagare per ulteriori sette giorni, dopo l’interruzione del rapporto di lavoro, nel caso che il lavoratore stesso non abbia trovato occupazione in un’altra azienda.

Il Protocollo, come già in passato, consente al lavoratore di utilizzare la struttura per i 20 giorni successivi all’interruzione del contratto. Di questi, sette giorni, sono a carico dell’azienda.

Il bracciante dovrà corrispondere 1,50 euro al giorno per i giorni di effettivo lavoro, che saranno riscossi quotidianamente dal gestore della struttura e poi versati a rendicontazione all’Ente.

La strategia operativa nell’ambito del “Protocollo accoglienza” vede coinvolti, oltre alla Prefettura stessa e ai Comuni aderenti, anche la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo, Asl CN 1, Caritas Saluzzo, Caritas Cuneo, la cooperativa Armonia, l’associazione Papa Giovanni XXIII, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Cgil e Flai Cgil Cuneo, Cisl e Fai Cisl Cuneo.

La Prefettura di Cuneo ha recentemente comunicato che nei prossimi giorni è previsto l’arrivo, sul territorio provinciale, di settecento migranti.

Per questo motivo ha richiesto, sulla scia delle decisioni assunte dal Ministero degli Interni del Governo, a tutti i Comuni di impegnarsi affinché siano resi disponibili alloggi, camere o cascine per ospitarli.

I dieci Comuni che aderiscono alla rete d’accoglienza predisposta dal Protocollo prefettizio risultano essere meno della metà di quelli che fanno parte dell’area del distretto frutticolo.

Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco e coordinatore del “Tavolo della Frutta”: “Credo che il Protocollo sia un progetto affinato nel tempo che vede la collaborazione di molti soggetti i quali, insieme, contribuiscono cercando di provare a risolvere un annoso problema.

I 10 comuni coinvolti – continua Dalmazzo - hanno creato una ‘rete’ che consente alle aziende di trovare ospitalità per quelle persone che non trovano alloggio nelle aziende stesse. La rete di accoglienza serve anche ad evitare accampamenti e quindi  è importante in materia di ordine pubblico e di igiene.

Ogni amministrazione comunale – sostiene con convinzione Dalmazzo - è chiamata ogni giorno a delle scelte. Le stesse sono figlie di esperienze, storie e culture diverse che indirizzano gli amministratori verso le proprie decisioni”.

Il Prefetto di Cuneo Fabrizia Triolo, venendo a conoscenza che alcuni braccianti dormivano all’addiaccio, pur lavorando per aziende agricole che non hanno aderito al Protocollo, ha chiesto ai dieci Comuni firmatari del Protocollo di ampliare le strutture per accogliere questi lavoratori stagionali.

Tra i primi a rispondere è stato il Comune di Verzuolo che, dal primo agosto, metterà a disposizione dei lavoratori stagionali della frutta 17 nuovi posti letto che si vanno ad aggiungere ai 15 già esistenti.

La struttura di accoglienza verzuolese è stata aperta il 18 luglio nella zona dei vecchi impianti sportivi.

Avevamo previsto, come già negli scorsi anni, quattro moduli abitativi – spiega il sindaco di Verzuolo Giancarlo Paneroma entro il primo agosto ne apriremo altri quattro, così da poter ospitare 32 persone, distribuite 4 per ciascuno degli 8 moduli abitativi contenenti i posti letto.

A questi si aggiungono due container adibiti a cucina, uno a spogliatoio e uno ad ufficio per un totale di 12 unità abitative.

Tramite la Prefettura – specifica Panero - sono stati veicolati dei fondi da parte del Ministero degli Interni fondamentali per il nostro Comune, perché utilizzati per sistemare i vecchi spogliatoi del campo sportivo e adibirli a bagni e docce in muratura, mentre prima erano dentro ai container.

Questo è un grande passo avanti per l’accoglienza della nostra struttura che oltre alle unità abitative, all’esterno ha due pagode con tavoli sui quali i lavoratori possono mangiare, e in caso di brutto tempo si possono chiudere con le apposite tende laterali impermeabili.

Il costo complessivo del campo di accoglienza – specifica Panero - è di 27.610 euro. Di questi, 22.600 euro provengono dai fondi del Ministero del Lavoro gestiti dalla Regione, mentre i restanti 5mila euro sono coperti dalle aziende agricole facenti parte del Tavolo della Frutta e dal contributo giornaliero versato dai lavoratori stagionali che occupano la struttura stessa.

Sono fondi pubblici - tiene a precisare Panero - usati con la massima attenzione e rivolti esclusivamente alle persone in difficoltà. Così come recita l’articolo 3 della nostra Costituzione dicendo che parla di uguaglianza e dignità delle persone.

Sulla sistemazione dei lavoratori stagionali - conclude Panero - il Protocollo che abbiamo sottoscritto è un modello che ha saputo superare l’emergenza grazie all’accoglienza diffusa e strutturata”.

Attraverso la collaborazione con le aziende frutticole, realizzata grazie al “Tavolo della Frutta” si è giunti oggi ad un’ospitalità, nei confronti degli braccianti africani, pari al 90% in azienda, mentre il Protocollo Prefettura interviene per quel 10% mancante offrendo così 250 posti letto a rotazione per le persone contrattualizzate.

Come tiene a precisare il coordinatore del ‘Tavolo della Frutta’ Roberto Dalmazzo: “Non tutti i Comuni della frutta hanno aderito. Se così fosse stato, con 10/15 posti letto per Comune si potrebbe coprire il 100 per cento delle richieste”.

La fase iniziale di emergenza, iniziata oltre 10 anni fa, si è in questi ultimi tempi evoluta verso una forma di accoglienza più strutturata.

Tuttavia, ancora oggi, una parte di braccianti africani non ha un tetto sotto cui dormire. Di questo nucleo di persone fanno parte coloro che sono ancora alla ricerca di un lavoro, o chi ha contratti di breve durata, in aziende agricole che fanno parte di Comuni che non rientrano nella rete di accoglienza realizzata nell’ambito del Protocollo della Prefettura.



Anna Maria Parola

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