Se tutti facessero come lui, di sicuro il mondo sarebbe più pulito. Valerio Anghilante, 68 anni di Piasco, raccoglie i rifiuti che trova per strada ogni volta che va in bicicletta. Lo fa da circa 8 anni, in modo più sistematico da quando è in pensione.
“Dopo una vita passata a fare il meccanico tornitore, avevo il mestiere per farmi gli attrezzi”, spiega. Prima si era costruito un carrellino da agganciare alla bici con tre scomparti per plastica, indifferenziato, vetro e lattine. Questo inverno ha adattato la bici che gli è stata donata da Cicli Mattio: “Ho rafforzato la forcella della ruota anteriore in modo da posizionare quattro contenitori davanti per avere anche lo scomparto della carta. Poi ho creato un bastone con pinze metalliche per raccogliere tutto quello che trovo. Così lo faccio in sella alla bici e non devo scendere”.
Un'idea che gli è venuta viaggiando: “Ho visitato qualche paese d'Europa in bici e ho visto tutt'altro paesaggio. Qualcuno è come noi, ma altri sono meglio di noi. Da loro dobbiamo imparare”.
La sua missione la compie per le vie di Piasco, ma ogni tanto si spinge fino a Brossasco. Poi lo hanno invitato agli eventi Spazzamondo di Venasca e Rossana. Fa periodicamente dei giri di raccolta con i bimbi dell'asilo di Piasco. E due volte l'anno si organizza in paese una giornata di raccolta estesa: “Quest'anno eravamo 12 adulti e 16 ragazzini”.
Di fronte alla bici porta il cartello “Io pulisco... Voi non sporcate!” che prima era attaccato al carrellino. E che diventa “Noi puliamo... Voi non sporcate!” quando lavorano in gruppo. Lo ha realizzato lui: “Per diffondere il messaggio a chi butta l'immondizia dai finestrini dell'auto e scarica rifiuti lungo le strade. Magari 1 su 100 legge e lo capisce”.
All'inizio la gente si fermava, ma ora a Piasco si sono abituati alla sua presenza: “Per qualcuno sono il fesso del paese ma io sopporto anche questo, convinto di quello che faccio. È un servizio alla collettività”.
A supportarlo c'è la moglie Maria Teresa Olivero: “Lei mi appoggia e mi lascia fare. Non viene con me, ma le tocca lavare i miei indumenti sporchi. Anche questa è cooperazione”.
L'ultimo giro ieri mattina, giovedì 3 agosto: “Ho fatto solo 300 metri in un'ora e mezza perché ho trovato tanti pezzi di plastica e carta frammentati dalle macchine operatrici che puliscono i lati della strada. La volta peggiore? Quando ho trovato una grande borsa piena di rifiuti gettata nell'erba”.
Quello che fa Valerio Anghilante è una piccola goccia nell'oceano. E lo sappiamo: l'oceano è composto da tante gocce. Lui la spiega così: “Non vado a riparare cataclismi, ma è un inizio. Mi rimbocco le maniche e parto in bici. Non si può delegare ad altri quello che possiamo fare noi ogni giorno”.