Dimissioni in blocco. Ecco quanto accaduto questa mattina, lunedì 11 settembre, nel comune di Roburent.
Sette consiglieri hanno rinunciato all'incarico in amministrazione, mettendo di fatto una parola fine al mandato del sindaco, Giulia Negri. Si tratta di Piercarlo Negro, Pierangelo Robaldo, Paolo Gamba, Romolo Garavagno, Michele Valsecchi, Wilma Galliano, Viviana Costa.
"Pochi giorni addietro - spiegano in una nota - i consiglieri Galliano, Costa e Garavagno avevano presentato, in base alle norme del Tuel 267/2000, la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale, indicando una corposa serie di problematiche all’Ordine del Giorno. Si è inserita una nuova azione amministrativa: le dimissioni contestuali di 7 Consiglieri. L’articolo 141 della legge fondamentale per gli Enti Locali, prevede, in tal caso, la immediata efficacia delle dimissioni e lo scioglimento del Consiglio Comunale."
“Non è stato possibile, per me Assessore, impegnarmi fattivamente, neppure nei settori di mia delega specifica ed avere un dialogo costruttivo" - afferma Negro.
“Nel periodo pre elettorale del 2019 la candidata Sindaco aveva apprezzato ampiamente le proposte in campo culturale e nel settore del Personale. - aggiunge Garavagno - "A elezione avvenuta ha perfino rifiutato un incontro, richiesto appena dopo la festicciola di vittoria, durante il quale avrei voluto con lei definire i tempi di attuazione delle attività che lei stessa aveva definito molto interessanti. Lo stato dell’organico spiega come inaccettabili siano la situazione nelle strade, nelle aree verdi, nei Cimiteri, come pure nei servizi in ufficio. Non un momento dedicato alla cultura, non parliamo del ricordo della Resistenza. Neppure è stato possibile apporre una lapide, pagata da due associazioni. Il capoluogo è abbandonato a sé stesso e così la Prà. Contributi alla Pro loco del capoluogo assolutamente ridotti. A quella di S. Giacomo, a profusione.”
"Il tempo è galantuomo - afferma Viviana Costa a nome della minoranza - la democrazia va rispettata e la popolazione ha provato l'amministrazione che si definiva ‘il nuovo che avanza’ dimostrandosi invece di non riuscire a governare e provocando il terzo commissariamento del comune di Roburent, vivendo anche il commissariamento dell'Unione Montana Valli Monregalesi. Roburent ha bisogno di stabilità e di un'amministrazione che inverta questo brutto trend degli ultimi anni. Siamo felici che altri consiglieri si siano resi conto che la strada non era quella giusta e unendo le forze siamo riusciti a mettere la parola FINE."
In precedenza, anche in altri comuni del Monregalese, lo scioglimento del Consiglio si era verificato per dimissioni del sindaco, ma cosa avverrà ora?
Ora si attende la replica del sindaco.