L’ultima volta che Francia e Italia si sono sentiti attraverso i canali ufficiali, leggasi conferenza intergovernativa, era stato il 20 luglio scorso. In modalità streaming: dallo schermo era emerso ben poco: gli scavi proseguono, l’apertura resta lontana.
Nessuna decisione ufficiale presa per il cosiddetto “passaggio in modalità cantiere” previsto per fine 2023, ma che ora sembra faccia arricciare il naso a chi sull’opera sta mettendo realmente mano: l’Italia.
Troppi gli ostacoli da affrontare per permettere agli automobilisti di passare sotto ad un tunnel che sarà sì nuovo di pacca, ma resta da collaudare. Ammesso che per quella data (dicembre 2023) i lavori nella galleria siano realmente conclusi.
Resta, soprattutto, da risolvere il vero, grande problema: come by-passare la zona del cantiere sul lato francese? Là, dove la tempesta Alex insieme alla strada si è portato via mezza montagna.
Anas ed Edilmaco, oggi come oggi, preferirebbero continuare ad operare senza interruzioni: nessun patema di dover interrompere i lavori ad ogni passaggio delle auto. Che avverrebbe per finestre, ad orari contingentati e con un numero limitato di auto, ma che richiederebbe comunque la massima attenzione di chi sta lavorando.
Molto meglio, dunque, andare dritti e filati verso la fine dell’opera, prevista per giugno 2024.
Tutti d’accordo? No. Ora sono i sindaci della Valle Roya francese a tuonare affinché l’apertura in modalità cantiere venga attuata: sabato prossimo 16 settembre Jean Pierre Vassallo, sindaco di Tenda, Sébastien Olharan, primo cittadino di Breil Sur-Roya e Brigitte Bresc, sindaca di Saorge raduneranno cittadini ed associazioni per chiedere a gran voce che il passaggio in modalità cantiere venga rispettato.
Si uniranno anche i primi cittadini della Valle Vermenagna, insieme con le sindache di Borgo San Dalmazzo e Cuneo, Roberta Robbione e Patrizia Manassero?
Al momento non è dato a sapere, ma il tema sarà oggetto, tra altre cose, dell’incontro che si terrà venerdì 16 settembre in Provincia, quando il comitato di monitoraggio sul Tenda Bis, costituitosi sotto il monitoraggio del presidente della Provincia Luca Robaldo, farà il punto sulla situazione in vista della prossima Cig. Lì si decideranno le linee da tenere durante l'incontro.
Che, finalmente, ora ha una data: inizialmente prevista a fine settembre e voluta dal vice ministro alle Infrastrutture Edoardo Rixie, la Cig si svolgerà il 6 ottobre.
Una data importante per la Granda e per la valle Roya, perché finalmente ci si dovrebbe ritrovare dietro ad un tavolo dove potranno sedere anche i rappresentanti del territorio. I veri protagonisti di questa lunga ed estenuante vicenda.
Saranno loro a dover far valere le ragioni di una terra che da troppo tempo sta subendo le conseguenze di errori e lungaggini burocratiche prese da attori lontani dalla realtà.
Si dovrebbe parlare anche di ferrovia, altro tema scottante: quant'è lontano ormai l'entusiasmo con il quale i nostri politici sbandieravano la vittoria del Treno delle Meraviglie al concorso Fai come successo del territorio. A parole, due anni fa tutti la volevano preservare, rilanciare. Dopo la tempesta Alex era diventata addirittura "essenziale per la sopravvivenza del territorio".
L'entusiasmo di quei giorni è rimasto lettera morta nei fatti: oggi andare da Cuneo a Ventimiglia in treno resta un'odissea, tra orari impossibili, con pochi treni e spesso strapieni.
Cosa ne uscirà dalla Cig?