L'emergenza sanitaria è stata dichiarata cessata lo scorso 8 maggio dall'OMS. Eppure, si sta tornando a parlare di Covid e della concreta possibilità di un aumento dei contagi con la stagione fredda ma, soprattutto, con l'avvio dell'anno scolastico.
Oggi è scattata la campanella anche per quasi 77mila studenti in provincia di Cuneo. Stanno rimbalzando ovunque le parola di Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica. Non ha dubbi: "il pericolo maggiore viene dalla scuola". I presidi sono pronti a fare la loro parte, se ce ne fosse bisogno, avendo i magazzini pieni di mascherine e di igienizzanti.
Per Ricciardi, però, le mascherine a scuola non sono necessarie, se si areano i locali e si mantengono i banchi separati.
Sul tema rientro a scuola e contagi abbiamo interpellato un paio di dirigenti scolastici, che hanno preferito non esporsi.
Lo ha fatto, invece, Milva Rinaudo, alla guida del Grandis, uno degli istituti più "affollati" del capoluogo. La sua risposta è del tutto distensiva.
"Non voglio che l'anno inizi con ansie e preoccupazioni. Quello che suggerisce Ricciardi, prendendo a modello le scuole del Nord Europa, è ciò che noi non abbiamo mai smesso di fare. Parlo per la mia scuola, ma so che anche in tanti altri istituti si agisce così. Si tratta di buone pratiche, che valgono sempre: aerazione e igienizzazione. Per il resto, lasciamo vivere questi ragazzi, che hanno già pagato troppo".
Pacchi di mascherine a disposizione, come in tutte le scuole. "Se non ci verrà imposto, non voglio nemmeno prendere in considerazione questa possibilità. Stiamo a vedere, non voglio preoccuparmi di questo. Per me ciò che conta è che i ragazzi ritrovino la serenità che è mancata loro per troppo tempo e mantengano la socializzazione che è giusto che abbiano alla loro età".
Il buon senso - si resta a casa se si hanno sintomi influenzali, come dovrebbe essere sempre - e ventilazione degli spazi. "Chiaramente ci sarà un'attenzione speciale verso gli studenti immunodepressi", conclude la Rinaudo.
Sul tema è intervenuto anche il presidente Cirio. In Piemonte, come nel resto d'Italia, tornano a crescere i contagi del Covid-19. "I presidi hanno ampia disponibilità di tutto ciò che è necessario per quanto riguarda i mezzi di prevenzione della diffusione del contagio".
Sui contagi e sulle vaccinazioni, queste le sue parole: "La situazione oggi è di vigile attenzione, ma per me lo è dal febbraio-marzo 2020. Ogni settimana facciamo l'aggiornamento sui dati: ogni giorno ricevo puntualmente quelli sui ricoveri, sulle terapie intensive. Quindi noi continuiamo a monitorare ma soprattutto a vaccinare. Perché i dati ci dicono che devono stare attenti le persone anziane ed i fragili, per le quali continua con successo la campagna di vaccinazione".