Si era parlato di lei come possibile candidata alla presidenza della Regione per il centrosinistra. In questi ultimi giorni pare però che i percorsi di Chiara Gribaudo si stiano orientando oltre i confini piemontesi per guardare verso Bruxelles e Strasburgo.
La deputata cuneese, ripetutamente interpellata, si nega ma autorevoli indiscrezioni romane dicono che potrebbe essere lei la capolista del Pd alle europee per il Nord–Ovest, l’ampia circoscrizione che ricomprende Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Liguria.
La candidatura europea di Gribaudo, che dopo aver sostenuto Elly Schlein nella sua corsa alle segreteria è ora vicepresidente nazionale del partito, rappresenta un compromesso tra le due anime del Pd, quella maggioritaria di Schlein e quella minoritaria del suo competitor congressuale Stefano Bonaccini.
Compromesso in chiave subalpina che, in Piemonte, apre di fatto la strada a Daniele Valle, suo collega di partito ma espressione della minoranza interna. Sarà dunque – con ogni probabilità – quest’ultimo, attuale vicepresidente del Consiglio regionale, lo sfidante di Alberto Cirio alla presidenza della Regione.
Per l’ex assessora di Borgo San Dalmazzo si profila dunque una nuova sfida, certamente difficile ma che le consentirebbe – se eletta - di restare in sella.
Quello in corso è infatti il suo terzo mandato a Montecitorio e quindi, in base allo statuto del partito, non più ricandidabile in una prossima tornata di elezioni politiche nazionali.
Nel partito, frattanto, perdurano inquietudini tra la componente ex Pci e quella ex Margherita (o ex renziana che dir si voglia) dopo lo “scisma della Liguria”, che ha visto nei giorni scorsi una trentina di esponenti lasciare il Pd per aderire ad Azione di Carlo Calenda.
[Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale e possibile candidato alla guida della Regione nel 2024]