Catturare la felicità attraverso i piccoli attimi di vita quotidiana che sbiadiscono nelle pieghe del tempo.
Questo è riuscito a fare con i suoi scatti Jacques Henri Lartigue (1894-1986), il fotografo della belle époque che nel suo cuore aveva Piozzo.
E' stata inaugurata ufficialmente ieri, sabato 16 settembre, la mostra che lo celebra con un percorso unico - en plein air - tra le vie del centro del paese, dove ogni estate, trascorreva le sue giornate insieme alla moglie Florette.
"Siamo molto orgogliosi di poter svelare questa mostra - ha spiegato il sindaco Antonio Acconciaioco - frutto di un lungo lavoro che ha dovuto attendere anche a causa della pandemia. Il percorso fotografico dedicato a Lartigue è il simbolo di un grande sforzo collettivo da parte dei piozzesi e di questo ringrazio in particolare l'architetto Enrico Chionetti, il Circolo degli Amici di Piozzo, le Signore dell'Arte, la signora Felicina, la signora Ramella, Ernesto Leda, il Baladin, la Protezione Civile e davvero tutti coloro che, a vario titolo, hanno collaborato".
Una mostra speciale quella di Piozzo perché qui in molti si ricordano ancora di Lartigue.
"Era un tipo che in molti consideravano strano, fotografava i funerali - ha detto Felicina Priola, memoria storia del paese - "Solo il parroco aveva capito che era un artista geniale, lo aiutò anche a inscenare una celebrazione con un chierichetto per potergli far scattare delle fotografie".
La mostra, inaugurata alla presenza delle autorità, ha visto la partecipazione di Denis Curti, già curatore della mostra che ha fatto tappa ad Alba e della più grande retrospettiva italiana su Lartigue, presentata alla "Casa dei Tre Oci" di Venezia e di Elena Torchio, in rappresentanza di Fondazione Ferrero, che aveva già ospitato una prima esposizione lo scorso febbraio.
"Il successo per Lartigue è arrivato tardi, la sua prima mostra è stata allestita al MoMa di New York, quando lui aveva 69 anni - ha spiegato Curti - "ma le sue opere hanno affascinato i più grandi nomi della fotografia. Un aspetto curioso è che Lartigue aveva raccontato la sua vita in 130 album di famiglia: la felicità è un sentimento che appartiene a tutti, ma è un momento, non è uno stato costante e questo lo ossessionava, la fotografia era il suo modo di fermare questi attimi".
L'OMAGGIO DI BALADIN
Per celebrare l'evento Teo Musso, patron di Baladin, ha creato una bottiglia speciale, con l'etichetta raffigurante la casa diLartigue e Florette, che è stata omaggiata ai presenti nel corso dell'inaugurazione.
LA MOSTRA
"La mostra di Piozzo mostra un Lartigue diverso, più riservato - ha aggiunto Curti - è un percorso unico nel suo genere. Con gli scatti piozzesi mostra la semplicità della vita agreste. A Piozzo era felice e lo si coglie attraverso i suoi scatti".
Il percorso, in dodici tappe, si sviluppa tra via Roma, via Lazanio e via Cavour attraverso i luoghi che hanno caratterizzato la vita di Lartigue e Florette nel paese dell'Albarosa, tra scatti a colori e in bianco e nero che saranno visibili per un anno intero.
ll progetto della mostra "Indimenticabile Piozzo" è stato realizzato con il sostegno economico di Fondazione CRC, Fondazione CRT e della Bam Banca Alpi Marittime.