Cresce il malcontento per la situazione trasporti in Valle Tanaro. Dopo i disagi registrati con il pullman in occasione della ripresa delle scuole (leggi qui), si aggiunge lo 'stop' ai tir sulla statale 28 del Colle di Nava, in seguito all'ordinanza del sindaco di Pornassio (leggi qui).
Una decisione pesante per gli autotrasportatori e per la viabilità di tutta la Granda, ma che non può certo essere stigmatizzata (leggi qui).
"Ricominciano le scuole e come tutti gli anni si deve far fronte a problemi che abbiamo già visto e vissuto" - interviene il consigliere di opposizione garessino Isaac Carrara - "Dai trasporti (con pullman non adeguati o mancanti e studenti lasciati a terra o in piedi sui mezzi) alle solite criticità della viabilità sulla statale 28 che vengono dimenticate per buona parte dell'anno e poi enfatizzate nel periodo vacanziero e in quello scolastico e sono adesso alla ribalta per l'ordinanza del Comune di Pornassio che blocca il transito dei tir sul proprio tratto di competenza (come condannare d'altronde la decisione di un comune esasperato da continui incidenti e tragedie sfiorate?). Intervenire su questi temi comporta il rischio di scivolare nella fiera dell'ovvio: ferrovia da riattivare, confronti sul trasporto degli studenti e sugli interventi promessi e attesi da decenni sulla SS 28 (non ultimo il traforo Armo-Cantarana). E come dimenticarsi a Garessio del ponte della Lepetit, che fa sentire più che mai la propria assenza?".
Intanto i cittadini hanno lanciato una raccolta firme per chiedere la riapertura della Ceva-Ormea all'utilizzo in orari utili a studenti e lavoratori. Si tratta infatti di una linea ferroviaria che è manutenuta per le corse del treno storico e che, potrebbe effettivamente, alleggerire la situazione della viabilità sulla statale 28. Un appello che era già stato lanciato anni fa, rimanendo purtroppo inascoltato.
"Quante volte abbiamo sentito questi argomenti? - prosegue Carrara - "Quante volte ne abbiamo parlato? Se si vuole proseguire con le ovvietà, possiamo passare al fatto che abbiamo poche speranze di poter ottenere qualcosa perché contiamo poco, e nelle stanze dei bottoni nessuno si è mai interessato della nostra vallata e delle sue potenzialità. Siamo un paese (o una vallata) in spopolamento, tagliati fuori dalle logiche dell'interesse politico. Però forse un mea culpa dobbiamo farlo anche noi perché non abbiamo mai cercato o saputo fare squadra con gli altri Comuni della vallata, accontentandoci di tante promesse e pochi fatti. La nostra unica e forse ultima speranza è proprio questa, cercare di fare rete, unendo le forze. Vogliamo uscire dall'ovvio?
Iniziamo allora a ragionare DAVVERO come un'unica comunità, la comunità dell'Alta Val Tanaro, una vallata che unita ha delle grandi potenzialità. Quando avremo finito di guardare al nostro piccolo orticello avremo una speranza."