Domenica scorsa Borgo San Dalmazzo ha ospitato la tradizionale Festa delle Leve, quest’anno quelle del 3 e dell’8.
Si è trattato di un bel momento di ritrovo tra persone che, come spesso accade, normalmente non hanno occasione per frequentarsi.
Grande tenerezza vedere i giovani delle leve più lontane sull’auto decapottabile, ricordo qualche anno fa la prima esperienza con quelli del 5 e dello 0 e lo Zio Amabile Solive portare la bandiera per l’ultima volta.
Noi del 1963 abbiamo raggiunto il traguardo dei sessant’anni, non male e siamo la classe di leva più numerosa e, normalmente partecipiamo in massa, come successo domenica, un bel numero complessivo, uno zoccolo duro inattaccabile.
Ho respirato un’aria diversa rispetto al passato, sono scomparsi i crocchi che caratterizzarono le precedenti edizioni, è stata una chiacchiera corale appassionata, senza pregiudizi, anche con persone con le quali in passato non si legava…
Ringrazio gli organizzatori, partendo dal vertice fino ai rappresentanti di ciascuna leva, i miei del 1963 Bruna, Antonella, Gerardo e Luciano, so cosa vuol dire organizzare per altri.
La scelta del catering è stata azzeccata, si è visto il tocco di chi ha l’esperienza giusta, non improvvisa, velocità nel servizio, cortesia e decisione nell’azione, qualità nei prodotti utilizzati.
Il pomeriggio è trascorso in allegria ballando, discutendo su quale musica ascoltare, non semplice con range d’età così ampio; passando le ore si è avuta l’impressione che non si volesse tornare a casa per non rompere l’incantesimo della festa.
Buona vita alle leve del 3 e dell’8!
Enrico Cavallera