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Attualità | 25 settembre 2023, 20:06

Il Cigna in uscita didattica al Rifugio “Garelli”: alla scoperta di paesaggi mozzafiato, tecnologie sostenibili e stili di vita

Da 1032 m a 1970 m: 938 metri di dislivello tutti da scoprire!

Il Cigna in uscita didattica al Rifugio “Garelli”: alla scoperta di paesaggi mozzafiato, tecnologie sostenibili e stili di vita

Giovedì 14 e venerdì 15 settembre si è svolta l’uscita didattica, fra lo scientifico e il turistico, che ha coinvolto le classi quarta e quinta dell’indirizzo chimica, materiali e biotecnologie ambientali dell’IIS Cigna di Mondovì.

La partenza era prevista dal Rifugio Pian delle Gorre (1032 m s.l.m.), situato nel cuore del Parco del Marguareis, e la destinazione era il Rifugio Garelli (1970 m s.l.m.), per un dislivello di 938m.

Alla scoperta di ambienti incantevoli, stili di vita, flora e fauna della Valle Pesio, alunni e docenti sono stati accompagnati dal guardia-parco e dalla guida naturalistica in una lezione di botanica, geologia, zoologia e sostenibilità che ha avuto sviluppo direttamente sul campo, durante la salita al Rifugio, all’interno della Stazione botanica “Bicknel” e nei pressi del rifugio “Garelli”, alla scoperta del fitodepuratore.

La Punta del Marguareis è una montagna delle Alpi Sud-Occidentali, posta sul confine italo-francese, tra la provincia di Cuneo e le Alpi Marittime: si tratta della cima più elevata delle Alpi Liguri, circondata da magnifici paesaggi, vedute uniche e splendidi sentieri panoramici.

All’interno del Parco del Marguareis, a due passi dal Rifugio Garelli, ha la sua sede la Stazione Botanica Alpina, volta alla valorizzazione del patrimonio vegetale della zona. Raccoglie, infatti, le specie vegetali più caratteristiche e rappresentative delle Alpi del Mare, con l’intento di farle conoscere, studiare e conservare in modo naturale e ovviamente sostenibile. Attraversando a piedi la Stazione, si possono notare almeno 1500 specie vegetali. La tutela di questo ambiente è affidata al Centro per la Biodiversità Vegetale, il quale non solo dispone di una ricchissima biblioteca botanica, ma ha anche un importante ruolo per la salvaguardia delle piante a maggior rischio d’estinzione.

Una delle particolarità che rendono unico il Rifugio Garelli è la presenza del Fitodep, un impianto figlio del progetto Alcotra FITODEP, ideato proprio con lo scopo di sperimentare in alta quota l'uso della fitodepurazione. Il fitodepuratore è nato per affrontare il problema delle acque di scarico del rifugio stesso: trovandosi la struttura a alta quota ed essendo anche molto frequentata durante il periodo estivo possono sorgere problemi di una certa complessità pertanto salvaguardare un ambiente fragile e ricca e delicatissima biodiversità è obiettivo primario, anche di fronte a una simile esigenza.

L’impianto, fortunatamente, è di facile manutenzione ed è perfettamente integrato nell’ambiente: infatti, è stato studiato per essere resistente alle intemperie montane, grazie all’insieme delle piante, batteri e substrato inerte che svolgono una funzione indispensabile ai fini del mantenimento dell’impianto stesso.

Alla base del rifugio, vi è un trattamento che avviene in due stadi successivi: nel primo, tramite un sistema di filtrazione naturale e dislivello, vengono trattenuti i residui solidi; nel secondo, le acque vengono private, tramite le azioni di appositi microrganismi, adesi alle radici delle piante, delle sostanze inquinanti, per renderle consone al rilascio in natura. Il tutto è reso possibile grazie a precise piante selezionate per le caratteristiche ecologiche necessarie.

Il secondo giorno, sulla strada del ritorno, le classi hanno potuto osservare il funzionamento di una delle due centrali idroelettriche che fornisce energia elettrica al Rifugio con la spiegazione semplice ed efficace del gestore, il sig. Guido Colombo e, successivamente, grazie alla preziosa guida di Padre Ermanno, hanno ripercorso gli 850 anni di vita della Certosa di Pesio.

Per le due classi coinvolte, i due giorni al Rifugio Garelli sono stati preziosi momenti di disconnessione da internet e profonda connessione alla natura: stelle, verde, animali, silenzio, ma anche condivisione. Il rifugio è effettivamente uno dei pochi luoghi nel circondario in cui l’antropizzazione fatica a arrivare, nel quale è possibile godere di tutti quegli aspetti della natura che, a causa della quotidianità più frenetica, non si riescono più a osservare e apprezzare: questi sono stati gli aspetti che hanno contraddistinto l’esperienza della 4ABA e della 5ABA.

Si ringraziano i gestori del rifugio per l’accoglienza, la preziosa testimonianza dello storico gestore di cui ciascuno ha fatto e farà tesoro, l’Ente di Gestione Aree Protette Alpi Marittime e il Parco Naturale del Marguareis per il supporto organizzativo e quanti hanno reso possibile l’uscita didattica.

Tommaso Bosio – V ABA

c.s.

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