"La commercializzazione della Razza Piemontese: diversificazione dell’offerta per aumentare le quote di mercato". Questo il tema che Compral Carne ha portato all’attenzione del pubblico di addetti ai lavori che nella mattinata di oggi, domenica 1° ottobre, ha preso parte agli incontri organizzati nell’ambito della rassegna "Meating: di Cotte e di crude", la cui prima edizione si è tenuta a Savigliano da venerdì a oggi.
A sviluppare il tema il presidente della cooperativa di allevatori con sede a Cuneo Roberto Chialva e il suo direttore Marcello Pellegrino, che hanno raccontato gli oltre quarant’anni di storia ed esperienza dell’organizzazione nata nel 1982 come braccio commerciale dell’associazione allevatori di Cuneo e che lungo quattro decenni ha evoluto il proprio ruolo a favore di un parterre oggi costituito da 200 piccole e medie realtà dell’allevamento localizzate nelle province di Cuneo, Asti, Torino e Alessandria.
[Roberto Chialva e Marcello Pellegrino, presidente e direttore di Compral Carni]
Tra gli elementi portati all’attenzione dell’uditorio il fatto che, come ha spiegato Pellegrino, in questa fase "i consumi si stanno spostando dalle carni bovine a quelle di altre specie caratterizzate da allevamenti intensivi, con una conseguente diminuzione dei volumi consumati di quella di razza Piemontese. Tale andamento è certificato dai dati dei report Ismea e da quelli della grande distribuzione organizzata. Le uniche preparazioni che continuano a registrare un costante aumento sono quelle degli hamburger, per il loro maggior valore di prodotti pronti al consumo, e su questi aspetti è necessario fare ulteriori valutazioni sulla maggior valorizzazione degli hamburger di Fassone".
La riduzione dei volumi nei consumi di carne bovina sarebbe giustificata dalla forte riduzione del potere d’acquisto dei consumatori certificato dall’Istat in una contrazione di oltre 10 punti rispetto allo scorso anno, con l’inflazione che ad agosto 2023 si è attestata al 5,4% su base annua.
"Tale aumento – è stato rimarcato durante l’incontro – incide sul carrello della spesa con costi in aumento in luglio di un +10,4% su base annua e con costi per l’acquisto di carne bovina aumentati del 9,6%".
Le strategie da seguire in un simile contesto non si muovono in un’unica direzione – hanno argomentato i referenti di Compral Carne –, ma comprendono "più fattori sinergici, che possono essere rappresentati dall’aggregazione dell’offerta, assicurazione della qualità, costruzione di un rapporto corretto e costante con la clientela, investimenti in comunicazione, in strutture e in personale qualificato sia a livello operativo che manageriale".
Da rimarcare il valore aggiunto della Piemontese come allevamento ambientalmente più sostenibile di altri e di tipo maggiormente estensivo, caratterizzato da un’importante fase di pascolamento, come riprovato anche da sistemi di certificazione quale il "Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale", che tiene in debito conto anche il minore impiego di antibiotici. Oppure l’Analisi del Ciclo di Vita "Lca", strumento utile ad analizzare l’impatto ambientale di un prodotto lungo tutte le fasi del suo intero ciclo di vita.
"Soprattutto in questa fase, nella quale si sente parlare con sempre maggiore insistenza di carne sintetica, il consumatore deve essere messo nelle condizioni di poter cogliere gli aspetti positivi propri dell’allevamento della Piemontese sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale, che da quello del benessere degli animali allevati", ha spiegato Pellegrino, la cui attenzione si è poi concentrata sull’importanza di divulgare in modo appropriato "le caratteristiche nutrizionali proprie della Piemontese, carne ideale per la dieta proteica di coloro che sono alla ricerca di un’alimentare sana, equilibrata e con un basso apporto calorico".