“La bellezza salverà il mondo” scriveva Dostoevskij. Ne è convinta anche Sara Masoero, 49 anni, insegnante di Arte presso il Liceo Scientifico di Cuneo e appassionata da anni di fotografia, che ha deciso di donare 12 foto al reparto Psichiatria dell’ospedale di Savigliano.
Si tratta di foto di fiori e insetti, colti nella loro minuscola perfezione: le ali di un’ape, le striature di un petalo, le spighe di grano che ondeggiano in una giornata ventosa… Un mondo piccolo e fragilissimo, che spesso nessuno nota e che invece, nella sua semplicità e completezza, sprigiona una grande forza.
“La fotografia mi ha sempre aiutata nei momenti difficili” spiega Sara “A volte, per ritrovare se stessi bisogna perdersi nella bellezza della natura, sentire il suo ritmo nella solitudine e nel silenzio e percepire di essere parte di questo fluire.”
E’ nata così l’idea di condividere tutta questa bellezza con chi sta vivendo un momento di disagio psichico, nella speranza di poter dare con queste immagini un piccolo aiuto per ri-centrarsi, ritrovare il filo della propria vita.
Sono i giovani, in questo periodo, ad essere maggiormente in crisi: soprattutto dopo la pandemia, sono aumentati notevolmente tra i ragazzi l’ansia, gli attacchi di panico, la depressione. La prof.ssa Masoero, da anni nel mondo della scuola, lo sa bene: ”Mi fanno molta tenerezza. A chiunque può capitare un momento di difficoltà, ma un adulto ha più strumenti per superarlo: maggior fiducia in se stesso, conoscenza dei propri punti di forza e una rete di legami che può aiutare a rialzarsi. I giovani invece sono più deboli e spesso non trovano intorno a loro quel sostegno di cui avrebbero bisogno.”
Parlando con operatori del settore, Sara si è resa conto che i pazienti dei reparti psichiatrici sono curati con estrema professionalità, ma inevitabilmente la loro tutela comporta anche un certo grado di costrizione.
Se il corpo è costretto in un luogo, la mente può invece volare lontano: stimolarla con immagini piene di bellezza può forse aiutare a trovare nuove strade e nuovi inizi.
Le 12 foto abbelliranno il reparto ospedaliero, trasformandolo in un luogo più accogliente. Forse qualcuno, passeggiando per quei corridoi, si sentirà chiamare dall’energia della natura che è ritratta in quei quadri e che li aspetta là fuori.
Sarebbe per Sara una grande soddisfazione: come scriveva Emily Dickinson, “se avrò alleviato il dolore di una vita, non avrò vissuto invano”.