La splendida cornice della sala “Delle Maschere” del castello di Grinzane Cavour ha fatto da sfondo all’elezione, mercoledì 11 ottobre, di Giuliano Viglione, nuovo presidente della Fondazione Radici, la fondazione nata nel 2020 ad Alba per tutelare e salvaguardare la memoria e le usanze del territorio di Langhe, Monferrato e Roero.
Passaggio del testimone da Claudio Rosso, primo presidente della Fondazione, sancito da un lungo applauso e da una stretta di mano tra il past president e l’attuale. Rosso ha chiesto all’assemblea di dimostrare ambizione e coraggio nell’esprimere un presidente in grado di proiettare la Fondazione Radici in un futuro da protagonista.
«Ho partecipato in prima persona alla nascita di Fondazione Radici e mi ritengo uno dei principali ispiratori, ma dopo i primi tre anni è necessario individuare una nuova figura che abbia le-caratteristiche per interpretare il nuovo slancio che si vuole dare: rendere attiva la funzione di digitalizzazione degli archivi, proseguire le ricerche storiografiche, tessere la tela tra i vari soggetti che già lavorano su temi simili. Personalmente continuerò a far parte del collegio dei fondatori in qualità di rappresentante legale di Radio Alba», ha spiegato Rosso.
Il nome di Giuliano Viglione è stato proposto dal vicepresidente Gianfranco Comaschi, a nome del Cda e accolto all’unanimità da tutti i soci fondatori presenti (l’80% del totale). Viglione ringraziando il presidente uscente ha accettato l’incarico conferitogli dal collegio dei fondatori: «Quello di Radici è un progetto che ho visto nascere e che ho personalmente sostenuto fin da quando era un’idea nata da Radio Alba. Ho imparato nella mia esperienza che per costruire consapevolezza e futuro un territorio deve partire dalle radici, dalla propria storia e dalle proprie origini. Come sottolinea spesso Giovanni Quaglia citando una frase di Mahler: “Tradizione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco”».
Viglione, presidente dell’Aca Associazione Commercianti Albesi, componente della Giunta di Confcommercio nazionale e presidente della Fondazione Donare della Fondazione Crc, ha chiesto a tutti i membri del collegio dei fondatori e del Cda il massimo impegno nel rappresentare le rispettive categorie e i rispettivi territori per realizzare l’obiettivo di fare della Fondazione Radici un punto di riferimento nella tutela e nella salvaguardia della memoria a livello regionale e nazionale.
“TORNEREMO AD ABBRACCIARCI”: IL PRIMO VOLUME EDITO DALLA FONDAZIONE RADICI
Giovedì 19 ottobre alle ore 21 nel Teatro Sociale “G. Busca” di Alba e venerdì 20 ottobre alle 21 nell’auditorium Bper di Bra sarà presentato “Torneremo ad abbracciarci”, il primo volume edito da Fondazione Radici, frutto di tre anni di lavoro collettivo di storici, fotografi e giornalisti.
“Torneremo ad abbracciarci” è l’augurio che arriva via etere nella fase più acuta della pandemia da Covid-19 in un momento storico che coglie tutti impreparati. Dopo quasi un secolo il mondo sprofonda in una nuova pandemia che costringe in casa e che lascia sgomenti e attoniti.
“Torneremo ad abbracciarci” è l’augurio che ripeteva per infondere coraggio don Renzo Costamagna a cui si deve l’avvio della ricerca storica che ha portato alla realizzazione di questo volume. Un’opera in cui si intrecciano cronaca e storia che ha richiesto tre anni di gestazione e un lavoro corale di giornalisti, fotografi e storici.
Il direttore della Fondazione Marcello Pasquero, che, con il presidente uscente Claudio Rosso ha curato ogni aspetto della realizzazione del volume, precisa: «Con grande orgoglio la Fondazione Radici presenterà il proprio primo volume, un testo importante, che racconta i mesi del lockdown attraverso le testimonianze di giornalisti, fotografi, amministratori, religiosi, con testi messi gentilmente a disposizione dalla rivista "Astigiani" e con un corredo iconografico formato da decine di immagini inedite scattate tra Alba, Bra, Asti, Monferrato, Langhe e Roero. Un libro di cui la Fondazione va particolarmente fiera e che rappresenterà un testo di riferimento anche tra numerosi anni fissando sulla carta le emozioni, le difficoltà, le angosce dei mesi che hanno segnato le nostre esistenze».
Il risultato è un libro unico nel suo genere che coniuga immagini inedite del lockdown in Langhe, Monferrato e Roero, scattate dai grandi fotografi del territorio Bruno Murialdo, Silvia Muratore, Beppe Malò, Giulio Morra; testi dei giornalisti Marcello Pasquero, Sergio Miravalle e Beppe Malò, articoli tratti dalla rivista "Astigiani" e ricerca storica di Don Renzo Costamagna, Roberto Savoiardo e Silvio Rolando.
La revisione dei testi è stata realizzata dal professor Luigi Cabutto. Il lavoro grafico di Luciano Martire, il supporto della casa editrice Langhe, Roero, Monferrato, l’introduzione del presidente Claudio Rosso, la postfazione della dottoressa Renata Gili, con la collaborazione dell’Associazione Pietro Fraire ma anche le interviste al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, ai sindaci di Alba e Bra Carlo Bo e Gianni Fogliato e al vescovo di Alba Marco Brunetti, realizzate nel pieno della pandemia, arricchiscono ulteriormente un volume prezioso, il primo edito Fondazione Radici.
La presentazione del volume “Torneremo ad abbracciarci” è realizzata con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte. L’attività della Fondazione Radici è sostenuta dalla Fondazione CRC e dalla Banca d’Alba. L’ingresso alle due serate è libero con prenotazione gratuita sul sito www.fondazioneradici.