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Economia | 12 ottobre 2023, 06:57

La Lega chiede di prorogare i mandati degli amministratori delle Fondazioni bancarie

La questione del “raddoppio” fa capolino proprio mentre a Cuneo sono iniziate le prime manovre per il rinnovo dei vertici della Fondazione CrC in scadenza ad aprile 2024

La Lega chiede di prorogare i mandati degli amministratori delle Fondazioni bancarie

Sono appena iniziate – per quanto sottotraccia - le grandi manovre per il rinnovo degli organi della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ed ecco spuntare un emendamento al “Ddl Concorrenza” sulla proroga di due anni del mandato dei membri del consiglio di amministrazione e di indirizzo delle Fondazioni bancarie.

Certo, la norma deve passare il giudizio di ammissibilità da parte della Commissione Industria del Senato, ma secondo quanto riferisce il quotidiano economico Milano Finanza sarebbe stata inserita una modifica all'articolo 10 del provvedimento in discussione a Palazzo Madama, a firma dei parlamentari della Lega Gianluca Cantalamessa e Mara Bizzotto.

Va da sé che sarebbe richiesto il contestuale cambio dello Statuto delle Fondazioni per recepire la proroga.

La norma punta a correggere il protocollo che Acri e ministero dell'Economia hanno siglato nel 2015 e che stabilisce un limite di due mandati agli amministratori degli enti, presidente compreso.

Dunque quattro anni, più altri quattro in caso di rielezione, che diventerebbero 10 in tutto nel caso in cui l'emendamento passasse.

Già nel 2022 le Fondazioni avevano iniziato a ragionare con il Tesoro su un intervento che allungasse il numero dei mandati, ma il cambio di governo aveva stoppato le discussioni.

A inizio anno si era fatta avanti la Fondazione CariFirenze con una lettera al Mef giustificando la richiesta di proroga con il rallentamento dell'attività dell'ente durante la pandemia.

L'emendamento pro-Fondazioni è anonimo, senza titolo, col solo riferimento alla norma da modificare.

Mentre si valuta la possibilità di un’estensione dei mandati per i sindaci (almeno fino ai 15 mila abitanti) per le Fondazioni la questione ha però diversa valenza, dal momento che non si tratta di organi eletti a suffragio universale.

Inoltre, allo stato dell’arte, un cambiamento di questa entità cozza contro gli Statuti attualmente in vigore e dovrà dunque inevitabilmente coinvolgere l’Acri, l’associazione delle Casse di Risparmio.

A scanso di equivoci, puntualizziamo che si tratta di una mera ipotesi.

Certo è un elemento in più che la politica pone sul tavolo della complessa partita del rinnovo dei vertici di via Roma in scadenza ad aprile 2024.

GpT

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