Fu un disastro anomalo. Capitò il 18 di settembre un martedì, in piena vendemmia.
Dopo tre giorni di intense piogge il Rio Pocapaglia ruppe gli argini e poco dopo mezzogiorno Sommariva del Bosco venne investita da un’onda di acqua e fango che sventrò le strade, trascinò a valle le auto, inondò cortili, cantine e abitazioni.
Il disastro verrà ricordato e ricostruito con filmati, fotografie e testimonianze questa sera alle ore 21 presso l’Auditorium Vittorio Amedeo di Seyssel d’Aix – Ex chiesa dei Battuti Bianchi in Piazza Vittorio Veneto a Sommariva del Bosco, grazie alla serata organizzata da Antonio Rino Gastaldi e sostenuta dal Comune e da varie associazioni del paese.
Sarà un momento di ricordi e riflessioni grazie agli interventi di Giovanni Chiavazza che si occuperà degli specifici cenni storici e di Giacomo Olivero che illustrerà i dati idrometrici e la prevenzione seguita a tali eventi.
Il rio Pocapaglia, che prende il nome dal luogo di origine, defluisce dopo un accidentato percorso roerino a Sommariva del Bosco. Nei secoli causò al paese ricorrenti disastrose inondazioni in concomitanza con i violenti temporali settembrini.
Le sue piene sono sempre state temute dagli abitanti e allo stesso tempo l’amenità dei luoghi segnati dal suo fluire in tempi di magra fece sì che il territorio lungo il suo percorso diventasse meta di scampagnate e merende, come pure, cessate le piene, l’acqua ormai limpida veniva raggiunta dalle donne di casa con bimbi al seguito per lavare e sciacquare i panni.
L’ultima disastrosa inondazione avvenne cinquant’anni fa, il 18 settembre 1973. La violenza dell’evento venne documentata con filmati e fotografie ed è impressa nella memoria di chi vi assistette e rimediò ai danni, testimonianze che sono state raccolte in interviste filmate.
Oggi i lavori di contenimento delle piene, realizzati nel 2013 su progetto della Regione Piemonte, mettono in salvaguardia il paese.
Grazie al lavoro di ricostruzione a futura memoria di quell’evento fatto da Antonio Rino Gastaldi, la serata permetterà di non far cadere nell’oblio quei drammatici giorni, documentati con bellissime fotografie da Tino Gerbaldo.
Appuntamento questa sera alle 21 - Ingresso libero