Un cerimonia sobria, semplice, ma sentita. Nella serata di oggi, venerdì 20 ottobre, è arrivata la comunicazione ufficiale sulla cerimonia per commemorare la famiglia Castagnino che, che, grazie ad un profondo senso di umanità, fecero sì che l'ebreo Marco Levi, direttore della ceramica Besio, potesse salvarsi dalla deportazione nei campi di sterminio.
A darne comunicazione, nel corso del consiglio comunale, è stato il sindaco, Luca Robaldo: "La cerimonia, come da accordi con la comunità ebraica di Torino, si svolgerà in maniera semplice, ma sentita e l'albero in ricordo della famiglia Castagnino sarà piantumato nel cortile dell'Anna Frank, martedì 31 ottobre, in tarda mattinata".
La proposta era stata avanzata dai consiglieri del centro sinistra Cesare Morandini, Laura Gasco e Davide Oreglia, attraverso un ordine del giorno presentato a gennaio 2023 e approvato all’unanimità (leggi qui).
LA STORIA
Giovanni Castagnino, come illustrato dal consigliere Morandini, nacque a Mondovì nel 1886, carbonaio e agricoltore, noto per la sua generosità nell’accogliere i viandanti, nascose nella sua casa, a rischio della vita ed in forma disinteressata, per diciannove mesi, dall’ottobre 1943 all’aprile 1945, l’ebreo Marco Levi, direttore della fabbrica di ceramica Vedova Besio e Figlio, già colpito dalle leggi razziali del 1938, salvandolo dalla deportazione in Germania. Insieme a Giovanni Castagnino, la sua famiglia: la moglie Maria, le quattro figlie bambine, la sorella Marietta e il fratello Luigi. La casa era isolata, a Campi Manera, comune di Roburent.
Durante il rastrellamento dell'inverno del 1944 Marco Levi fu nascosto in un anfratto poco distante, e sfamato da Maria con rocamboleschi stratagemmi per non destare sospetti. La famiglia subì diverse perquisizioni delle truppe tedesche, che misero più volte sottosopra la casa tenendo il mitra spianato su Giovanni e Maria e sulle bambine, che nonostante questo mai tradirono la presenza di quel giovane uomo che condivideva con loro la frugale vita quotidiana. Evidente è il rischio che la famiglia corse in quell'anno e mezzo, così come sono encomiabili le premure per il giovane ebreo, a cui fu permesso, nonostante la povertà della famiglia, di rispettare le norme alimentari ebraiche (usando ad esempio il tarassaco come "erbe amare" per il pranzo rituale della Pasqua).
Per la famiglia Castagnino è stata depositata la richiesta per il conferimento dell'onorificenza di Giusto tra le Nazioni presso l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme "Yad Vashem"