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Attualità | 31 ottobre 2023, 19:37

“Patto di Ostana”, verso un nuovo mondo cooperativo per la sostenibilità tra terre alte e città

Il Festival delle Cooperative di Comunità “Convers.Azioni” ha saputo unire e far dialogare territori, istituzioni e cittadini per costruire economie sostenibili e favorire una rivoluzione culturale legata al mondo cooperativo

“Patto di Ostana”, verso un nuovo mondo cooperativo per la sostenibilità tra terre alte e città

‘Convers.Azioni’ il Festival delle cooperative di comunità, ha chiamato a raccolta ad Ostana abitanti, istituzioni, cooperatori, professionisti ‘Insieme per un nuovo mondo, un mondo migliore’.

All’evento tenutosi lo scorso sabato 28 e domenica 29 ad Ostana, in alta Valle Po, è stato sancito durante la prima giornata il ‘Patto di Ostana’ tra la città e la montagna per la costruzione di nuove economie sostenibili che hanno come protagonisti gli abitanti e i luoghi.

Il ‘patto’ è nato in seguito ad una provocazione  da parte di Marco Bussone, presidente nazionale dell’Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) nei confronti di Paolo Mazzoleni, assessore all’Urbanistica del Comune di Torino, entrambi ospite del tavolo dedicato a ‘Metropoli, aree interne e montagne – territori trasversali con bisogni reciproci’ a cui sedeva anche Giovanni Vetritto rappresentante della presidenza del Consiglio dei Ministri assieme Stefania Crotta dirigente settore ambiente ed energia della Regione Piemonte, in collegamento Carmen Vitale ricercatrice dell’Università di Macerata, Pier Angelo Mori Coordinatore scientifico Conor-Università di Firenze e Tiziano Maffezzini, presidente Uncem Lombardia. 

Quando ormai il ‘panel’ era terminato, Bussone con un vero e proprio colpo di scena ha chiamato in causa l’assessore torinese Mazzoleni dicendo: “Apriamo la Sala Rossa (sede Consiglio Comunale di Torino n.d.r.) alle sfide dei Comuni di montagna.

Ostana diventa oggi – ha continuato Bussone - simbolo di tutti i comuni delle valli montane piemontesi (550 su 3850 italiani). Torino deve quindi guardare oltre al suo perimetro e si deve aprire ai territori e alle valli che fanno parte di tutta la Regione Piemonte, per questo non servono nuove leggi o finanziamenti”. 

Sollecitato da Bussone l’assessore Mazzoleni ha risposto: “La città si deve aprire all’ascolto nella necessità di creare connessione tra territori ed economie diverse e nel dialogo tra aree interne e di mezzo e di montagna (la cosiddetta ‘Metromontagna’ descritta dal professore del politecnico Antonio De Rossi presente anche lui all’incontro). Ma - chiede Mazzoleni - come facciamo a irrobustire le comunità senza farle diventare escludenti? Inoltre - continua l’assessore torinese - la necessità e la capacità di interagire fra territori con esperienze diverse e bisogni diversi, che sono in parte gli stessi, può essere utile a economie dissimili?”.

A queste sollecitazioni ha risposto Giovanni Vetritto, rappresentante della presidenza del Consiglio dei Ministri, presenta al panel di Ostana: “

Così come in montagna – specifica Vetritto - non ci sono risorse pubbliche sufficienti per poter agire dall’alto con un intervento di rigenerazione lo stesso è per le risorse  da parte delle amministrazioni pubbliche che non ci sono così come non ci sono interessi nemmeno da parte dei privati.Si rende necessaria la cooperazione di comunità come strumento di rigenerazione di situazioni che manifestano un degrado, ma non solo in montagna, anche nelle periferie urbane e degradate. 

Una delle soluzioni – secondo il rappresentante del Governo - è la cooperazione di comunità, ovvero la stessa comunità locale che si attiva attraverso un’impresa. Lo scenario è quindi comune sia alla montagna che alla città, anche se le problematiche sono diverse. 

La comunità locale si può attivare in due modi: o attraverso risorse di conoscenza ma anche attraverso risorse materiali ed immateriali. Nel pubblico – spiega Vetritto - si parla di ‘accompagnamento delle risorse pubbliche’.

I sindaci del territorio devono lavorare assieme aggregando i Comuni ma non attraverso una fusione, lo prevedeva già la cosiddetta ‘legge Delrio’ nel 2014 – sottolinea Vetritto – Si devono aiutare le montagne dal punto organizzativo, ma lo sguardo politico lo hanno i sindaci, sia della grandi città che dei piccoli centri delle terre alte. Senza la collaborazione tra loro non si va avanti”.

Con loro anche Federico Bernini , presidente di Viso a Viso, Massimiliano Monetti, presidente Confcooperative Abruzzo e il vicesindaco di Ostana Giacomo Lombardo che hanno sancito il ‘Patto d’Ostana’ in una stretta di mano a cinque.

 “Se lo vogliamo battezzare ‘Il patto di Ostana’ - ha affermato Massimiliano Monetti -  deve nascere per riunire questo territorio,  per cui potrebbe essere una sorta di ‘Santa Alleanza’ tra amministrazioni pubbliche e sindaci, tra le imprese e gli abitanti le istituzioni. Credo - conclude Monetti che oggi si debba costruire un’architettura funzionale che prescinde dalla politica”.

Oltre alla nascita spontanea del ‘Patto’, il Festival Convers.Azioni è stato ha visto due giorni molto intensi con la partecipazione di tutto  il mondo cooperativo, a livello nazionale, regionale e provinciale.

L’evento dedicato alle imprese e alle cooperative di comunità ha ospitato, oltre agli addetti ai lavori, un buon numero di pubblico al centro culturale di Ostana ‘Lou Pourtoun’, sede della cooperativa Viso a Viso che con il suo staff guidato dal presidente Federico Bernini ha coordinato l’aspetto logistico-organizzativo ed stato l’anima del festival, cresciuto molto rispetto alla prima edizione grazie anche alla regia di Confcooperative Habitat Piemonte presieduta da Alberto Anselmo e di Luca Facta di Confcooperative Piemonte.

Ad affiancare Bernini, la vicepresidente di Viso a Viso Laura Cantarella che ha presentato una call intitolata ‘Abitare le aree interne’.

Tanti i temi trattati nei dieci tavoli di lavoro che si sono susseguiti, con numerosi ospiti, nelle due giornate.

L’apertura dei lavori ha visto i saluti istituzionali della sindaca di Ostana Silvia Rovere e, a seguire di Tino Cornaglia, presidente Confcooperative Piemonte e un contributo video con i saluti del governatore del Piemonte Alberto Cirio. Il consigliere Davide Sannazzaro è intervenuto per la Provincia di Cuneo, mentre Emidio Meirone in qualità di presidente dell’Unione montana del Monviso.

Sono inoltre intervenuti dai vertici regionali:  Fabio Calosso vice presidente Regione Piemonte e assessore alla montagna, Daniele Valle vicepresidente del Consiglio Regionale, il consigliere regionale Alberto PreioniAlessandro Durando vicepresidente Confcooperative Piemone  e Massimo Monetti presidente di Confcooperative Abruzzo. 

Sono stati una cinquantina i relatori che hanno preso parte ai 10 panel, tra loro 6 sindaci di piccoli Comuni: Ellade Peller di Nomaglio, Luca Santilli di Gagliano Aterno, Claudia Bertinat di Rorà, Danilo Breusa di Pomaretto e  Giacomo Doglio di Rittana, che hanno raccontato l’esperienza di vita nelle terre alte.

Tra una sessione e l’altra i rappresentanti di alcune Cooperative di comunità, provenienti da varie realtà italiane, hanno spiegato le loro realtà di associazionismo.

In conclusione dei lavori, nel pomeriggio di domenica, c’è stato anche l’intervento in diretta internet di Luca Mercalli  nella duplice veste di abitante delle terre alte (vive in valle Susa), che di esperto meteorologico, per cui ha parlato degli scenari futuri riguardo i cambiamenti climatici.

Il presidente di Confcooperative Nazionale Maurizio Gardini  ha concluso ufficialmente gli intensi due giorni di ‘Convers.Azioni’ sottolineando come: “Il tema delle imprese di comunità ha permesso di approfondire tutte le potenzialità e le sfaccettature del ruolo della cooperazione di comunità per una nuova economia civile, una vera trasformazione culturale, una vera rivoluzione. Grazie alla partecipazione, entusiasmo, ispirazione e pragmatismo, come solo la cooperazione da fare”.

Visto l’ottimo esito del festival si pensa già alla terza edizione di ‘Conver.Azioni’.

Anna Maria Parola

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