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Attualità | 14 novembre 2023, 20:52

Permanenza nell’Unione Montana dei Comuni del Monviso di Paesana? Solo se si modifica lo Statuto

Specificamente nel punto sulla funzione relativa al bilancio. Il Comune richiede la sospensione con una proroga fino al 31 gennaio 2024

La sede dall’Unione Montana dei Comuni del Monviso a Paesana

La sede dall’Unione Montana dei Comuni del Monviso a Paesana

Il prossimo 18 novembre il comune di Paesana avrebbe dovuto uscire dall’Unione Montana dei Comuni del Monviso, ma nel consiglio comunale tenutosi lo scorso giovedì 9 novembre, a distanza di un anno da quando era stata votata l’uscita dall’Ente, ha chiesto la sospensione con una proroga fino al 31 gennaio 2024.

Nel frattempo, entro due mesi e mezzo affinché Paesana rimanga nell’Unione, è stato richiesto di apportare una variazione allo Statuto riguardante la parte delle ‘funzioni’, in particolar modo a quella relativa al bilancio.

In assenza del segretario comunale di Paesana ha fatto le funzioni Paolo Goldoni, direttore dell’Unione Montana del Monviso.

Al momento della votazione su quest’ultimo punto dell’Ordine del giorno, i rappresentanti della minoranza formata da Marisa ArgentoSergio Beccio e Fabio Gottero hanno lasciato la sala del consiglio perché: “A distanza di un anno dalla delibera del consiglio comunale per l’uscita dall’Unione  queste modifiche, per potere rimane dentro allo Statuto avrebbero già dovuto essere attuate”.

Si deve ricordare che Paesana, oltre che capoluogo della valle è anche sede dell’ente e l’uscita di uno dei paesi più grandi, assieme a Sanfront che ne fanno parte con i quattro centri più piccoli Ostana, Gambasca, Pagno e Brondello, avrebbe anche potuto decretare la fine dell’Unione stessa dopo l’uscita nell’ottobre del 2019 di Revello.

Il sindaco di Paesana, Emanuele Vaudano: “Pe le funzioni relative al bilancio e ai lavori pubblici il Comune di Paesana deve mettere i propri dipendente a disposizione degli altri cinque Comuni facenti parte dell’UnioneSecondo lo Statuto attualmente in vigore, i Comuni sono tenuti a condividere tutte le competenze dell'Unione; la nostra richiesta è di modificare tale obbligo, permettendo una maggiore flessibilità nella distribuzione delle funzioni tra i Comuni. Se tutto procederà secondo le aspettative, il Comune di Paesana sarà in grado di affrontare tempestivamente l'urgenza legata alla gestione del bilancio.

A partire dal 1 dicembre, - continua Vaudano - la dipendente dell'Unione, Valeria Bosio (precedentemente responsabile del settore finanziario sia dell'Ente che del Comune di Paesana), assumerà l’incarico agli uffici finanziari del Comune di Revello. Quindi il nostro Comune richiede nella modifica dello Statuto di riassorbire la funzione del bilancio”.

Stando a quanto concordato tra le parti si consentirebbe alla dottoressa Bosio di continuare a fornire assistenza a Paesana, dedicando ore in più in conformità con la normativa vigente. Tuttavia, per attuare questa decisione, è essenziale apportare le modifiche allo Statuto dell'Unione, consentendo al Comune di Paesana di affidare l'incarico a un professionista impiegato in un Comune esterno all'Unione quale Revello.

"Per i lavori pubblici - conclude il sindaco di Paesana - la situazione è più complessa, poiché i dipendenti in questo settore sono anche dipendenti dell'Unione. Se Paesana riprende la funzione di Comune, dovrebbe rifare una convenzione con l'Unione per gestire i lavori pubblici, considerando la complessità derivante dalla mancanza di dipendenti in questo settore”.

Sulla questione è intervenuto a distanza Marco Margaria nella duplice veste di vicesindaco di Paesana che di presidente del Bim, (Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Po) non presente per motivi di lavoro al consiglio comunale che afferma: “Auspico che a fronte di questo nuovo accordo ci sia la volontà di rivalutare un’Unione Montana che tenga conto di un territorio come poteva essere la ‘vecchia’ Comunità Montana.

Si deve lavorare per un territorio unito e omogeneo. Per questo – conclude Margaria – sarebbe opportuno che la Regione riprendesse in considerazione la possibilità di poter ricostituire le Comunità Montane ovvero degli organi che di fatto, essedo enti di secondo grado, ‘univano’ un territorio da cui non si poteva rimanere esclusi”.

Emidio Meirone sindaco di Sanfront e presidente dell’Unione Montana dei Comuni del Monviso nata nel 2013 dopo la fine delle Comunità Montane ammette che: “i problemi dell’Unione sono dovuti alla gestione del personale con alcuni sovraccarichi, per contro sono innegabili i vantaggi che porta  per tutte le funzioni fondamentali. L’Unione è la naturale conseguenza delle Comunità Montane, ma sono necessari strumenti per la programmazione di area vasta.

In attesa – conclude il presidente dell’Unione - di un intervento normativo da parte della Regione Piemonte, al fine di ottimizzare l'efficacia delle azioni delle Unioni, come Ente abbiamo cercato di facilitare il Comune di Paesana in questa situazione, concentrando gli sforzi sulla gestione della funzione bilancio e progettando di semplificare il funzionamento dell'Unione in alcuni suoi procedimenti futuri”.

Anna Maria Parola

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