Che cosa succede a Manta?
Il 24 novembre una delibera della Giunta comunale di Manta ha preso atto delle dimissioni da assessore dell’arch. Pierfranco Margaria, pervenute il giorno prima. Non si danno motivazioni. Di una parte delle deleghe, le manutenzioni dei beni comunali, si fa carico il sindaco. Le altre (urbanistica, edilizia, rapporti esterni) non sono menzionate.
La decisione è stata presa con tre voti su cinque. Era assente giustificata l’assessore Ivana Casale. Già in altre sedute precedenti, tra cui una del 14 novembre, in cui si è trattato un argomento rilevante come quello delle aliquote dei tributi e imposte comunali, sia Margaria sia Casale erano assenti con giustificazione.
La Giunta risultava al completo invece il 22 novembre, quando ha deliberato, per inadempienze dei concessionari, l’acquisizione dello spazio usato come déhors da un bar lungo la strada dei Laghi di Avigliana. Anche il verbale di questa delibera non riporta discussioni. Né il Consiglio, convocato per il 29, reca all’ordine del giorno argomenti come “Comunicazioni del sindaco” o “Varie ed eventuali”, in cui inserire una puntuale informazione.
Manovre in vista delle elezioni amministrative del 2024? Difficile capirne il senso, visto che non si voterà solo per il rinnovo del Consiglio comunale, ma anche per la Regione e per il Parlamento europeo. Non sembrano velate le simpatie del sindaco Vulcano per il presidente uscente del Piemonte Cirio. Ma anche Azione, a cui aveva aderito l’assessore Casale, dai manifesti ubiqui fatti affiggere dal primo cittadino di Busca, sembra andare in questa direzione.
Come cittadini sappiamo solo che la transizione ambientale e digitale del Pnrr non ha mai riscosso interesse a Manta, che in questi anni non ci sono più stati investimenti in conto capitale e neppure manutenzione di strade e marciapiedi, che l’avanzo di amministrazione è salito a centinaia di milioni, che la spazzatura delle foglie cadute, almeno in alcune parti del paese, langue, mentre bisognerebbe mobilitare i cantonieri oppure chiedere al Consorzio smaltimento rifiuti di raddoppiare i passaggi settimanali di svuotamento dei cassonetti del verde (riducendoli poi in inverno) o aggiungere qualche mezza giornata di apertura dell’ecocentro, evitando peraltro che vi ricorrano oltre ai privati anche giardinieri di professione.
Livio Berardo