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| 05 dicembre 2023, 13:21

Il dottor Francesco Varvello nuovo primario di Urologia all’ospedale di Verduno [VIDEO]

Albese, 43 anni, guida un gruppo di 7 specialisti tra cui due donne, tutti giovani e altamente qualificati

Questa mattina a Verduno la presentazione del nuovo responsabile dell'Urologia. Nella funzione il dottor Varvello ha preso il posto di Giuseppe Fasolis, in pensione dalla primavera scorsa

Questa mattina a Verduno la presentazione del nuovo responsabile dell'Urologia. Nella funzione il dottor Varvello ha preso il posto di Giuseppe Fasolis, in pensione dalla primavera scorsa

Il dottor Francesco Varvello, 43 anni, albese, è il nuovo direttore della struttura complessa di Urologia dell’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno. Un team di 7 medici, tutti giovani e altamente specializzati – tra loro sono presenti anche due donne, caso piuttosto raro per una specializzazione da sempre appannaggio quasi esclusivo di medici uomini – che coi suoi oltre 1.000 interventi in un anno si è distinta per professionalità ed efficienza a livello regionale e non solo.

Laureatosi in Medicina e Chirurgia nel 2005 presso l’Università degli Studi di Torino, il dottor Varvello si è specializzato in Urologia nel 2012 presso l’Università del Piemonte Orientale e ha conseguito due master universitari di secondo livello presso l’ateneo torinese: in Andrologia nel 2013 e in Chirurgia Robotica e Laparoscopica Avanzata nel 2022. A riconoscimento della propria formazione ha ottenuto i diplomi internazionali FEBU (Fellow of European Board of Urology) e FECSM (Fellow of European Committee of Sexual Medicine).

Dal 2014 il dottor Varvello presta servizio come dirigente medico presso la struttura complessa di Urologia dell’Asl Cn2 e, nel maggio 2023, ne ha ottenuto la nomina a direttore. 

Dapprima come dirigente medico e poi come direttore, ha contribuito in modo fondamentale all’introduzione della tecnica robotica nella chirurgia urologica mininvasiva, prima presso l’ospedale di Alba e poi al Ferrero di Verduno.

Fa parte del gruppo italiano “Tutors Green Light Laser” nell’ambito del quale svolge attività di formazione sulle tecniche laser per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna. Dal 2014 è segretario dell’Associazione Urologi Piemontesi e Valdostani. È autore o co-autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche e ha preso parte come relatore a numerosi convegni e congressi scientifici nazionali e internazionali.

L'INTERVISTA [VIDEO]

 

“Siamo orgogliosi di avere con noi uno specialista del calibro del dottor Varvello – dichiara Massimo Veglio, direttore generale dell’Asl Cn2 –. La sua grande professionalità e la sua incessante propensione a progredire nella ricerca e nell’approfondimento delle nuove e migliori tecnologie hanno permesso alla struttura di Urologia del nostro ospedale di essere oggi una realtà all’avanguardia, apprezzata dall’utenza e modello preso come esempio da molte altre strutture sia pubbliche che private”.

La struttura complessa di Urologia dell’Asl Cn2 è riconosciuta come centro di riferimento per la cura dei tumori urologici dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta e come centro di secondo livello dalla Rete Regionale per la Prevenzione, Diagnosi e Cura dell’Incontinenza. All’ospedale “Michele e Pietro Ferrero” la maggior parte degli interventi di chirurgia urologica oncologica e ricostruttiva viene ad oggi eseguita utilizzando il sistema robotico “Da Vinci Xi” di ultima generazione, acquistato grazie all'intervento della Fondazione Ospedale Alba Bra, che ha partecipato alla presentazione del nuovo primario col suo direttore Luciano Scalise.

“Nel mese di novembre – commenta il dottor Varvello – abbiamo ricevuto insieme ad altri 16 centri italiani il riconoscimento Best Practice Bollino Azzurro dalla Fondazione Onda nell’ambito della selezione dei migliori percorsi ospedalieri per la gestione delle complicanze funzionali post operatorie per il tumore della prostata”.

L’interesse per le tecniche innovative mini invasive ha portato inoltre il dottor Varvello a specializzarsi nell’utilizzo del Green Light Laser e nella terapia a vapore acqueo Rezum per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna

“In pochi anni – aggiunge l’urologo – abbiamo fatto grandi progressi nelle tecniche endoscopiche e chirurgiche, adottando nuove procedure, più sicure, meno invasive e associate a un tasso di complicanze decisamente inferiore”.

La struttura complessa di Urologia del Ferrero di Verduno si occupa, inoltre, del trattamento della calcolosi urinaria con tecniche endoscopiche e pericutanee, della chirurgia dell’incontinenza maschile e femminile, della chirurgia dei prolassi femminili, della chirurgia andrologica e ricostruttiva dell’uretra

“L’Ospedale di Verduno – dice ancora il dottor Varvello – è una struttura ben organizzata, che dispone di dotazioni tecnologiche straordinarie e offre un ottimo livello di comfort all’utenza. Insieme a una équipe di medici e infermieri che si distinguono per motivazione e professionalità possediamo tutti i requisiti per fornire un servizio efficiente, al passo con i tempi e di ottima qualità”.

Tra i fattori che hanno contribuito allo sviluppo di questa specialità a Verduno c'è sicuramente il supporto offerto anche in questo campo dalla Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus, da sempre al fianco del "Michele e Pietro Ferrero". “Abbiamo dato il nostro contributo per aumentare la qualità delle prestazioni verso la comunità – spiega Luciano Scalise, direttore generale della onlus -. Attraverso le borse e l’ospitalità, aiutiamo gli specializzandi a formarsi nel migliore dei modi, per poi venire a lavorare nel nostro ospedale”. Per l’ospitalità degli specializzandi, la Fondazione eroga un contributo di circa 170.000 euro l’anno.

Redazione

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