"10 dicembre 1987, il tuo passo d'addio. Ma io continuo a ricordare la tua amicizia, la tua generosità, i tuoi silenzi, le tue parole dette e scritte. Giovanni Arpino: un gigante della letteratura e della vita. Grazie di tutto".
A distanza di 36 anni dalla scomparsa, la memoria dello scrittore braidese Giovanni Arpino è più viva che mai. Lo dimostra il giornalista Darwin Pastorin che ha scelto Facebook per ricordare l'amico e compagno di tante esperienze professionali, soprattutto nel giornalismo sportivo.
Il 10 dicembre non solo ricorre l’anniversario della morte di Arpino, ma è anche il giorno con cui si apre il racconto degli avvenimenti nel romanzo “La suora giovane”, una delle sue più grandi opere.
Nato a Pola, Giovanni Arpino vive tra Bra e Torino. Da scrittore e intellettuale a tutto tondo, rappresenta una delle figure che ha meglio saputo leggere il Novecento italiano e che, ancora oggi, può offrire strumenti di analisi essenziali a comprendere la società odierna. Attraverso la forza innovatrice della sua scrittura, in ogni ambito, da quello letterario a quello teatrale e giornalistico, Arpino sfida se stesso ed il lettore a osservare la realtà con una nuova consapevolezza.
L’autore ha saputo raccontare la vita cittadina e contadina, mettendo a nudo le ingiustizie e gli squilibri radicati nella società. Nei suoi romanzi e racconti coniuga la dimensione storica con il paesaggio letterario, ravvivando un senso di appartenenza alle proprie origini, alla propria cultura e alle proprie tradizioni, che passano anche attraverso la riscoperta del dialetto piemontese.
I suoi personaggi non sono eroi di carta, ma uomini in carne ed ossa, che affrontano dubbi, paure e debolezze ancora presenti nella società moderna. Arpino mira a far raggiungere una più viva e acuta percezione dell’uomo e del mondo, narrando di esistenze concrete, anche quando i toni si fanno fantastici e surreali. Il suo è un linguaggio sincero e coraggioso, fluido e asciutto negli articoli che scrive per i giornali, ironico e graffiante nelle sue opere. Arpino esprime costantemente, attraverso la sua parola, un messaggio di “vitalismo ad oltranza”, in grado, da un lato, di trascendere il male e, dall’altro, di non disperdersi in un mondo che, all’epoca e ancora oggi, cambia continuamente e velocemente.