/ Attualità

Attualità | 11 dicembre 2023, 18:25

La famiglia Castagnino riconosciuta tra i "Giusti tra le Nazioni" per aver salvato l'ebreo Marco Levi

L'ufficialità è arrivata lo scorso giovedì. L'amministrazione: "Siamo grati a Paola Fargion e a suo marito Meir Polacco che hanno collaborato con la Regione Piemonte per l’ottenimento di questo prezioso riconoscimento e hanno portato avanti l’intero iter"

La famiglia Castagnino riconosciuta tra i "Giusti tra le Nazioni" per aver salvato l'ebreo Marco Levi

La famiglia Castagnino è stata ufficialmente riconosciuta tra i "Giusti tra le Nazioni".

La richiesta è stata depositata presso l'Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme "Yad Vashem".

"Sono quattro i monregalesi membri della famiglia cui verrà riconosciuta questa onorificenza. - spiega la signora Paola Fargion, scrittrice ebrea, che ha seguito la pratica - "Si tratta di Giovanni Castagnino, sua moglie Maria Vinai, Luigi e Marietta Castagnino, fratelli di Giovanni. Questo è uno dei riconoscimenti più importanti che si può ottenere. L'ufficialità è arrivata lo scorso giovedì pomeriggio, ora attendiamo la data delle celebrazione".

DUE MESI FA LA PIANTUMAZIONE DEL MELOGRANO

Per ricordare l'impegno e il coraggio della famiglia Castagnino che, grazie a un profondo senso di umanità, fece sì che l'ebreo Marco Levi, direttore della ceramica Besio, potesse salvarsi dalla deportazione nei campi di sterminio, il Comune di Mondovì, lo scorso novembre, ha messo a dimora un melograno nel cortile dell'istituto comprensivo "Anna Frank", alla presenza dei rappresentanti della Comunità ebraica (leggi qui).


IL COMMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE

"Accolgo con profondo orgoglio come sindaco della Città di Mondovì e come rappresentante dell’intera comunità provinciale cuneese, in veste di presidente della Provincia di Cuneo, - commenta il primo cittadino, Luca Robaldo - il riconoscimento di “Giusto Tra le Nazioni” assegnato nei giorni scorsi dal Memoriale della Shoah Yad Vashem di Gerusalemme a quattro componenti della famiglia Castagnino (Giovanni con la moglie Maria Vinai e i fratelli Luigi e Marietta), artefici della salvezza del nostro concittadino Marco Levi. Siamo grati a Paola Fargion e a suo marito Meir Polacco che hanno collaborato con la Regione Piemonte per l’ottenimento di questo prezioso riconoscimento ed hanno portato avanti l’intero iter procedurale tenendoci costantemente informati in tal senso. La nostra terra si conferma un luogo sensibile alla solidarietà e all’aiuto reciproco, grazie a persone capaci di infondere luminosità e coraggio in periodi storici drammaticamente bui. Penso alla famiglia Castagnino, ma penso altresì a Susanna Aimo, insignita anch’ella del titolo di “Giusto Tra le Nazioni” per la vicinanza mostrata alla famiglia Segre. La simbolica piantumazione del 31 ottobre scorso nel giardino dell’”Anna Frank” in memoria della famiglia Castagnino (promossa dai consiglieri di minoranza Cesare Morandini, Laura Gasco e Davide Oreglia e avallata all’unanimità dall’intero Consiglio) è a testimonianza, dunque, della gratitudine dell’intera Amministrazione e dell’intera cittadinanza verso l’operato di Giovanni Castagnino e della sua famiglia, che ha accolto, nascosto e protetto per oltre un anno e mezzo l’ebreo Marco Levi".

LA STORIA

Giovanni Castagnino, come illustrato in consiglio comunale dal consigliere Morandini, nacque a Mondovì nel 1886, carbonaio e agricoltore, noto per la sua generosità nell’accogliere i viandanti, nascose con la moglie Maria Vinai, nella loro casa, a rischio della vita ed in forma disinteressata, per diciannove mesi, dall’ottobre 1943 all’aprile 1945, l’ebreo Marco Levi, direttore della fabbrica di ceramica Vedova Besio e Figlio, già colpito dalle leggi razziali del 1938, salvandolo dalla deportazione in Germania. Insieme a Giovanni Castagnino, la sua famiglia: la moglie Maria, le quattro figlie bambine, la sorella Marietta e il fratello Luigi. La casa era isolata, a Campi Manera, comune di Roburent.

Durante il rastrellamento dell'inverno del 1944 Marco Levi fu nascosto in un anfratto poco distante, e sfamato da Maria con rocamboleschi stratagemmi per non destare sospetti. La famiglia subì diverse perquisizioni delle truppe tedesche, che misero più volte sottosopra la casa tenendo il mitra spianato su Giovanni e Maria e sulle bambine, che nonostante questo mai tradirono la presenza di quel giovane uomo che condivideva con loro la frugale vita quotidiana. Evidente è il rischio che la famiglia corse in quell'anno e mezzo, così come sono encomiabili le premure per il giovane ebreo, a cui fu permesso, nonostante la povertà della famiglia, di rispettare le norme alimentari ebraiche (usando ad esempio il tarassaco come "erbe amare" per il pranzo rituale della Pasqua).

Arianna Pronestì

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A GENNAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium