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Attualità | 18 gennaio 2024, 11:08

Il festival AmiCorti a Striscia per presunto "buco" da 100mila euro. L’organizzatrice respinge le accuse: "Non ho debiti"

I fornitori lamentano fatture non pagate e la direttrice artistica punta il dito contro il Comune paventando un piano per sabotare l'evento, spostatosi nel 2023 a Chiusa di Pesio. Il sindaco Renaudi: "Da volano economico a danno gravissimo"

Max Laudadio con due degli imprenditori coinvolti

Max Laudadio con due degli imprenditori coinvolti

Oltre 100.000 euro di debiti non pagati che graverebbero sull’organizzazione del festival “Amicorti” di Peveragno. Questa la grave accusa valsa alla manifestazione le attenzioni del noto programma di casa Mediaset "Striscia La Notizia", che nella serata di di ieri (mercoledì 17 gennaio) ha mandato in onda un servizio realizzato dall’inviato Max Laudadio.

I fornitori: "Siamo stati fregati"

Nel servizio Laudadio ha intervistato diversi imprenditori della zona della Bisalta, coinvolti con forniture di varia natura nelle attività del festival – che, in quattro edizioni ubicate a Peveragno e nell’unica, quella del 2023, svoltasi a Chiusa di Pesio è riuscito a concentrare la presenza di grandi ospiti sia italiani (Zucchero, Raul Bova, Francesca Chillemi) che internazionali (Eli Roth e Paul Haggis, per dirne due) – e rimasti a loro dire “fregati”.

L’accusa è che l’organizzazione dell’evento, capitanata dalla direttrice artistica Drita Rossi, non abbia concluso il pagamento di nessuno dei servizi, persino della location (nello specifico delle edizioni tenutesi a Peveragno, i locali del Formont di via Luigi Massa). La Rossi, poi, è stata accusata di essere scomparsa e di non rispondere più a mail e chiamate telefoniche.

E' scontro Renaudi-Rossi: "braccino corto" o sabotaggio?

Laudadio ha quindi raggiunto la direttrice artistica del festival consegnandole il premio fittizio “Amicorti Braccino d’Oro”.

Non ho debiti di nessun tipo, nel 2022 ho mancato di saldare una sola persona. Ho sempre perfezionato tutti i pagamenti di tasca mia, chi parla lo fa per cattiveria” ha raccontato la donna - fino a qualche mese fa gestrice del bar “Macallè” nel centro del paese - indicando però nel sindaco Paolo Renaudi l’artefice di quella che non esita a definire come una “combutta” vera e propria, atta a screditare lei e il festival e a sabotare l’edizione organizzata a Chiusa di Pesio.

Renaudi, com’è ovvio, rigetta le accuse: “Se non ci fosse da piangere per il danno arrecato ci sarebbe da ridere, per un’accusa del genere – ha detto, intervistato dall’inviato - . Il festival doveva essere un volano economico per il paese e si è trasformato in un boomerang: per i nostri imprenditori, un danno pesantissimo”.

Nell’organizzazione del festival il Comune ha figurato assieme alla Regione Piemonte, alla Provincia e alle Fondazioni CRC e CRT.

Questa sera la seconda parte del servizio

Nella puntata di questa sera dello show comico di Antonio Ricci andrà in onda la seconda parte del servizio. Intanto, a Peveragno serpeggiano i commenti, le allusioni e le battute (più sulle piazze social che in quelle fisiche).

La speranza è che si faccia un po’ più di chiarezza su una vicenda che, attualmente, rappresenta unicamente fonte di pubblicità negativa per il paesino ai piedi della Bisalta.

Simone Giraudi

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