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Farinél | 25 febbraio 2024, 11:47

FARINÈL / Il 29 febbraio 1976 nasceva Radio Alba, la radio del sole che ancora oggi ti fa sentire a casa

Alberto Levi, col cugino Maurizio, Sergio Bombardi, Mino Borzone ed Eugenio Rabino, fondò in quell'anno una delle prime radio libere d’Italia. Una storia che continua ancora oggi col rilancio dell’imprenditore Claudio Rosso e che si prepara a festeggiare il traguardo di mezzo secolo nel 2026

Il gruppo di autori e giornalisti che animano le trasmissioni di Radio Alba

Il gruppo di autori e giornalisti che animano le trasmissioni di Radio Alba

Giovedì 29 febbraio sarà un giorno speciale per Radio Alba, una delle prime emittenti libere italiane e, di conseguenza, una delle più longeve del Bel Paese. La “Radio del Sole” compirà 48 anni, o se preferite 12 anni bisestili. 

Il vulcanico Alberto Levi scelse, infatti, di attendere il 29 febbraio, nonostante le prove di trasmissione fossero iniziate da alcune settimane, per registrare ufficialmente la radio, in modo da mantenerla più giovane facendole compiere un anno ogni quattro.

Obiettivo raggiunto perché oggi Radio Alba, per cui ho l’onore di ricoprire il ruolo di direttore responsabile, rimane un punto di riferimento culturale e un’officina creativa per tutto il territorio, uno spazio aperto in cui si racconta, soprattutto, il bello (senza nascondere le magagne) di una zona fortunata come quella di Langhe e Roero.

Gli speaker e i djs di Radio Alba celebreranno il compleanno con un appuntamento speciale in onda ogni ora in cui risuoneranno le note dei successi del 1976, l’anno di fondazione della Radio, un anno di grande fermento in cui, in tutto il Piemonte, si sente ancora, forte, l’onda lunga del 1968. 

E’ l’anno dei grandi cantautori, de “L’Avvelenata” di Francesco Guccini e di “Ancora tu” di Lucio Battisti, di “Mio Fratello è figlio unico” di Rino Gaetano e di un brano che avrebbe cambiato la storia del rock mondiale “Wish you were here” dei Pink Floyd.

Durante tutta la giornata risuoneranno le note del 1976, i dischi che Alberto e i fondatori della radio programmavano quando Radio Alba emetteva i primi vagiti.

Come ricordato dall’imprenditore Eugenio Rabino, amico di lunga data di Alberto Levi, tutto nacque nella casa dei cugini Maurizio e Silvana Levi tra Montelupo e Rodello, prima del trasferimento negli attuali studi di corso Europa 61 ad Alba. 

«Nel 1976, ad appena 24 anni, Alberto Levi, sempre attento alle novità che allora c'erano in Italia e nel mondo, con un gruppo di amici, tra cui il cugino Maurizio, Sergio Bombardi, Mino Borzone e il sottoscritto, fu il fondatore e vera anima propulsiva di Radio Alba, la "Radio del Sole", una delle prime emittenti private a livello nazionale. Se ci riportiamo a quegli anni, è utile ricordare che Milano, Torino, Roma e pochissime altre città in Italia avevano una emittente che desse notizie locali, che ricordasse a tutti e quotidianamente che esiste una realtà densa di notizie, avvenimenti, iniziative, e che non c'era invece sempre e solo da conoscere e commentare cose che capitavano solo lontano chilometri. Ecco allora che grazie ad Alberto e alla sua intuizione e iniziativa, Alba fu già allora conosciuta, anzi "riconosciuta" a livello nazionale, anche attraverso Radio Alba», precisa Eugenio Rabino.

Pur partendo da un gruppo di amici per puro divertimento, Radio Alba si struttura, fin dai primi mesi, con un ufficio commerciale, come una vera e propria piccola impresa, elemento, questo, che le consentirà di passare le numerose bufere che investiranno il settore.

Nel frattempo, Alberto Levi fonda l’Asava, la storica discoteca Studio Vu e si fa promotore di eventi dal grande richiamo. 

Radio Alba festeggia il decennio, i vent’anni, poi il quarto di secolo e i trenta anni. Nel 2012 Alberto Levi muore a nemmeno 60 anni, il timone della radio passa alla sorella Antonella, ma sono anni difficili, metà delle radio locali chiudono e le altre arrancano. 

All’alba del quarantesimo compleanno l’avventura sembra giunta al termine con Antonella che rivela a Claudio Rosso di essere spinta dalle difficoltà economiche a chiudere la radio.

Pochi giorni di riflessione e Claudio Rosso decide di rilevare l’emittente e fa ciò che fanno i bravi imprenditori nei momenti di difficoltà: investe. Torna a puntare sul radicamento nel territorio strutturando la radio con una forte attenzione all’ascoltatore.

Al centro rimane Dieghito con il suo Dieghito Time, divertimento e musica, nel pieno spirito gioioso della radio, a fianco il Wally Morning, oggi diventato “Caterina Cafè” per un risveglio nel segno della buona musica, poi il Marcello Press, il mio spazio, lo spazio di approfondimento di tutto ciò che accade sul territorio e il Lunedì Sport, il contenitore sportivo a disposizione delle società di Langhe e Roero.

Andrea Vico (Andrea Chi?) apre la radio alle band emergenti, Alessia Alloesio con la sua “Vie en Rose” racconta il mondo al femminile, Simona e Wally sono i mattatori del sabato, Enrico Signa (Dj Branx) porta l’Hip hop per la prima volta a Radio Alba.

Un lavoro di squadra che paga e che permette alla Radio di tornare a macinare ascolti e a crescere nel fatturato con ottimi commerciali come Silvio Malena, Simonetta Giacora e Carola Eirale, elemento non secondario per una radio commerciale che vive del e grazie al sostegno dei propri inserzionisti.

La scomparsa di Antonella, a fine 2022, da un lato fa perdere un punto di riferimento importante, dall’altro cementa sempre di più un gruppo già coeso che ora festeggerà 48 anni, con nel mirino la grande festa per la prima metà di secolo nel 2026 e la certezza che il traguardo sarà raggiunto. Consapevolezza non banale per una delle prime radio libere nate in Italia.

Marcello Pasquero

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