Eventi - 05 aprile 2024, 06:49

Lo scrittore Lorenzo Tosa a Mondovi sabato 6 aprile, per la sua unica data in Granda

Appuntamento al "Caffè Sociale" di piazza Centro, in collaborazione con Progetto HAR e la libreria Lettera 22

"Vorrei chiederti di quel giorno": così si chiama il libro scritto da Lorenzo Tosa, giornalista genovese con centinaia di migliaia di interazioni giornaliere sui social. Tosa si occupa di attualità e di comunicazione politica.

Da gennaio sta girando la penisola con eventi di presentazione del nuovo libro e, dopo le regioni dell'Italia meridionale, da qualche settimana è stato dapprima nel triveneto e successivamente il Piemonte, dove mercoledì 3 è stato introdotto da Luciana Littizzetto al Circolo dei Lettori di Torino. Dopo Vercelli, Novara e l'alessandrino, sabato 6 aprile Lorenzo Tosa incontrerá il proprio pubblico a Mondovì, unico evento in provincia di Cuneo.

Al Caffè Sociale di piazza Centro, a partire dalle ore 18, lettori e followers potranno partecipare ad ingresso libero all'appuntamento coorganizzato dalla Libreria Monregalese Lettera 22 e da Progetti HAR, associazione culturale di Cuneo. A scandire l'evento alcune letture a cura della Corte dei Folli.

Il libro è il racconto di una vicenda molto personale ma dalle caratteristiche e dalle conseguenze universali: la malattia mentale del papà di Tosa, che morì suicida quando il figlio aveva appena due anni. E due anni di ricerche ci sono volute per ritrovare le tracce celate e taciute della vita di Bruno, che mise fine alla propria vita il 2 aprile 1986.

Lorenzo Tosa ha messo insieme dati e suggestioni di una vicenda scioccante, in una trattazione che ha passi commoventi e consapevoli, una ricostruzione "necessaria" per il proprio equilibrio, ma anche una narrazione schietta  e diretta. Dal sito dell'editore Rizzoli, che pubblica il volume, giunto alla terza ristampa in meno di due mesi:

«Sapere o ignorare sono forme simmetriche di salvezza.» È in questo dittico contraddittorio e duellante l’innesco del racconto di Lorenzo Tosa. E l’inchiesta privata e corale su Bruno, suo padre, morto suicida il 2 aprile 1986, non può che partire dall’ultimo giorno e dalle ultime ore trascorse insieme. Lorenzo aveva solo due anni e mezzo, non può ricordarle ma può ricostruirle e in parte immaginarle, e da lì avviarsi nel lungo e tortuoso viaggio per ricomporre i pezzi di una storia finora taciuta, in un’operazione di omissione concordata messa in atto dalla sua famiglia.

Lo farà parlando con chi Bruno lo ha conosciuto e amato, gli amici, i compagni, le donne della sua vita; ricorrendo alla memoria e ricucendo i frammenti di Bruno arrivati fino a lui, senza sconti per nessuno e per se stesso; scavando anche nelle proprie insicurezze di bambino, di giovane adulto e di genitore a sua volta, per rispondere all’urgenza di conoscere e raccontare suo padre. C’è quindi Genova in queste pagine, c’è l’Italia degli anni Sessanta e Settanta e la generazione della politica e della contestazione, il turbinare nell’aria e nei cuori di nuovi modi di stare insieme nell’amicizia e nell’amore, e lo scontro tra i padri e i figli che sarà la cifra forse più paradigmatica di quegli anni.

Dentro la vicenda di Bruno Tosa, ragazzo di trentatré anni, c’è la riflessione, così attenta e delicata nelle parole di Lorenzo, sul crollo psichico che porterà all’esito della vicenda, sullo stigma che il disagio mentale ancora si porta dietro, sulla cronaca di una morte non annunciata. Un racconto spietato e tenero, composto di silenzi e urla rabbiose, di presenze, assenze e abbandoni. Un cerchio che si chiude, nella salvezza che solo il conoscere può garantire, avvicinandosi un pezzo alla volta «a quell’utopia che chiamiamo anche verità».

Introduce e dialoga con Lorenzo Tosa Fabrizio Biolè, collaboratore di Targatocn.it e socio di Progetto HAR, realtà culturale che ha avuto modo di seguire Tosa nel suo percorso letterario, collaborando alla presentazione del libro precedente, a Cuneo nel 2020 e curando la sua presenza all'edizione 2021 del festival "Connessioni".

A conclusione dell'evento, chi vuole potrà fermarsi al Caffè sociale per l'apericena.

redazione