Una stagione non facile, fino ad ora, per il turismo in quota. Il maltempo ha concesso davvero poche giornate di tregua, nonostante siamo in piena estate. E anche le temperature non sono esattamente in linea con la stagione.
Se a tutto questo si aggiungono anche strade chiuse e lavori, è comprensibile l'esasperazione di chi, in quota, ci lavora. E che punta quasi esclusivamente sull'estate.
E' di questa mattina lo sfogo del gestore del rifugio Carbonetto, nel Vallone dell'Arma, lungo la strada comunale che da Demonte conduce al Colle dei Morti (o colle di Fauniera), passando per il colle di Valcavera.
E' raggiungibile dalla Valle Stura, ma anche dalle Valli Maira e Grana, in un circuito amatissimo dai cliclisti. In questo momento, però, il carbonetto è raggiungibile solo da Demonte, perché la strada da e verso Castelmagno è chiusa per lavori, inaccessibile a tutti, due ruote comprese.
"Per la mia attività è un disastro. L'80% del lavoro è proprio legato al collegamento con queste due vallate", spiega Andrea, il rifugista. Che ha condiviso un post su Facebook con la bandiera a mezz'asta, in segno di lutto per una stagione che rischia di essere morta.
"Insieme ai colleghi del Rifugio Fauniera il 23 maggio siamo stati ricevuti in una riunione in municipio, per cercare di programmare questa stagione. In tale data ci è stato promesso che i lavori sarebbero stati sospesi dal 20 giugno fino a metà settembre per poter permettere una regolare stagione estiva: così ha fatto il comune di Castelmagno nei territori di sua competenza.
I lavori nel versante di Demonte, invece, sono stati sospesi solo per poter permettere il passaggio della Fausto Coppi, ma riprenderanno, per durare chissà quanto".
Andrea evidenzia anche come Confcommercio si stia interessando al problema, cercando di trovare una soluzione per cercare di non danneggiare troppo il rifugio Carbonero.
Una situazione simile, anche se circoscritta a soli due giorni, era stata lamentata qualche giorno fa del gestore del Soria, in valle Gesso, interessata da lavori e quindi dalla chiusura della strada per raggiungere l'attacco del sentiero verso il rifugio.
Sulla questione abbiamo interpellato il sindaco di Demonte Danilo Bernardi, perché è al Comune che si deve l'ordinanza di chiusura e l'esecuzione dei lavori.
"Sono necessari, perché sennò crolla la strada - spiega. Non siamo riusciti a farli prima, in primavera, come previsto, ma non certo per colpa nostra. Il maltempo non ha dato tregua: ricordo che fino a qualche settimana fa lassù c'erano due metri di neve. Né possiamo pensare di allestire un cantiere a due mila metri di quota in inverno".
Ma non vuole essere tranchant. "Stiamo valutando l'apertura della strada almeno nei weekend. Sono in corso le valutazioni della ditta esecutrice. E c'è una previsione di fine lavori: si prevede di riaprire la strada tra una quindicina di giorni".