L’Unione montana valle Po – dopo la tornata amministrativa di inizio giugno - ha già provveduto alla nomina del presidente.
Si tratta – come noto – di Emanuele Vaudano, riconfermato sindaco di Paesana.
L’elezione al vertice dell’Unione è stata accelerata dal fatto che il precedente presidente, Emidio Meirone, sindaco di Sanfront, non è stato rieletto e il suo municipio commissariato.
Essendo dunque vacante la posizione di vertice si rendeva indispensabile il rinnovo a stretto giro di posta.
Per la valle Varaita non c’è questa urgenza e a quanto risulta appare scontata la riconferma di Silvano Dovetta, sindaco di Venasca al suo quarto mandato consecutivo.
Nella giunta dovranno tuttavia essere sostituiti due dei cinque membri, Roberto Forniglia e Mario Munari, sindaci rispettivamente di Isasca e Bellino, che non si sono ricandidati l’8 e il 9 giugno.
Più complessa la partita per quanto riguarda il Bim (Bacino imbrifero montano) del Varaita, tema che è stato oggetto nei giorni scorsi di un incontro con l’assessore regionale Marco Gallo, che - in quanto sindaco di Busca - lo presiedeva.
In predicato ci sono il sindaco di Melle, Giovanni Fina e il collega di Sampeyre Roberto Dadone.
La media e alta valle questa volta rivendica a sé la presidenza, e il ruolo di mediazione di Gallo sarà importante per addivenire ad una soluzione che accontenti più o meno tutti.
Fina - oggi vicepresidente sia dell’Unione che del Bim - appare il favorito ma per assumere l’eventuale presidenza di quest’ultimo ente dovrà con tutta probabilità cedere quella dell’Unione.
Per quanto riguarda il Bim del Po – di cui fanno parte anche (per ragioni storiche legate alla cartiera Burgo) due Comuni della valle Varaita, Verzuolo e Piasco - sembrano non esserci dubbi circa la riconferma di Marco Margaria, l’imprenditore di Paesana che lo guida dal 2019.
La stragrande maggioranza degli amministratori ha infatti manifestato l’intenzione di procedere in questa direzione.