"Siamo abbastanza sconvolti. Il vento ha scaraventato il tetto dall'altra parte dell'edificio insieme ai pannelli fotovoltaici e alle porte. Subito non ci siamo resi conto dei danni perché io e mio nonno ci siamo rifugiati nel negozio, che si trovava sotto, e vedevamo solo le tegole volare".
Le immagini delle folate e della grandine sono ancora vivide nella mente di Manuela Chiesa, titolare insieme alla sorella Michela del caseificio Murazzano Penta 3, che racconta e racchiude una storia di famiglia.
"Ho rilevato l'attività nel 2020 dai miei genitori, che era stata aperta nel 2002. Ora gli impianti sono fermi e avremo una valutazione complessiva dei danni solo a settembre. Fino ad allora dobbiamo capire come muoverci anche per il latte e per la produzione, se appoggiarci a un altro caseificio o trovare alternative. La merce, intanto, è stata spostata nel negozio sottostante, dove abbiamo quattro celle frigorifere".