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Attualità | 05 settembre 2024, 20:09

Il prefetto Savastano da Alba annuncia battaglia ai caporali delle vigne: "Mele marce che avvelenano il territorio"

Sopralluoghi al centro di via Pola e alla stazione ferroviaria per il funzionario, che ha tenuto in città il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza. "Ho chiesto ai sindaci di Langhe e Roero di attivarsi e trovare spazi utili all’accoglienza degli stagionali"

Il prefetto di Cuneo Mariano Savastano tra il sindaco di Alba Alberto Gatto e la vice prefetto vicaria Maria Antonietta Bambagiotti

Il prefetto di Cuneo Mariano Savastano tra il sindaco di Alba Alberto Gatto e la vice prefetto vicaria Maria Antonietta Bambagiotti

"Uniamo le forze e mettiamo in campo azioni condivise per garantire una filiera del lavoro sostenibile". L’appello è quello arrivato oggi dal nuovo prefetto di Cuneo Mariano Savastano, insediatosi in Granda da poche settimane ma ben determinato a prendere di petto urgenze quali la questione dello sfruttamento degli stagionali in agricoltura. 

Proprio il tema dell’illecita intermediazione della manodopera sullo sfondo dei preziosi vigneti di Langhe e Roero è stato al centro dell’uscita che il rappresentante del Governo sul territorio ha tenuto oggi ad Alba, il cui municipio è stato scelto come sede della prima seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica che lo stesso Savastano vuole portare in giro per la provincia in versione “itinerante". 

Un incontro che in mattinata ha visto forze dell’ordine e autorità locali impegnati in una ricognizione sulla situazione della sicurezza nella capitale delle Langhe, con sopralluoghi che hanno portato il prefetto, accompagnato dalla vice Maria Antonietta Bambagiotti,  presso il Centro di Prima Accoglienza di via Pola, in fase di ampliamento con la prossima creazione di nuovi posti-letto dopo la chiusura che in agosto aveva indotto il Comune a trasformare in dormitorio la palestra della scuola media "Macrino", e nella zona della stazione ferroviaria, che nel luglio scorso era stata invece teatro dello sgombero e conseguente sequestro di un residence che ospitava migranti in condizioni igieniche non degne di un Paese civile. 

A seguire, di nuovo in municipio, l’affollato incontro – oltre 40 i partecipanti – sul tema del caporalato. Un confronto partecipato da un’ampia rappresentanza di sindaci del territorio, insieme a esponenti di associazioni agricole, sindacati dei lavoratori, organizzazioni datoriali e del mondo cooperativo, realtà espressione del mondo vinicolo quali il Consorzio di tutela Barolo Barbaresco, rappresentanze del terzo settore e dell’accoglienza. 

PROTOCOLLO DA APPLICARE

Sul tavolo la ricerca di soluzioni realmente utili, nella pratica, a estirpare la mala pianta del caporalato, evitando il ripetersi di episodi quali quelli verificati dalle autorità negli ultimi mesi e anni, col corollario di enormi danni di immagine per la filiera del vino e turismo delle colline Unesco. Strumenti il principale dei quali è stato individuato nell’applicazione del protocollo messo a punto dalla stessa Prefettura nello scorso aprile con l’adesione delle rappresentanze del mondo agricolo, vinicolo e cooperativo. Intesa che proprio oggi è stata sottoscritta anche dalla Camera di Commercio di Cuneo e da Confindustria Cuneo (leggi qui). 

STRONCARE LE MELE MARCE 

"Un fenomeno comunque circoscritto – ha voluto puntualizzare il prefetto Savastano durante il punto stampa tenuto a conclusione della giornata insieme al sindaco albese Alberto Gatto –. La maggior parte del tessuto produttivo di questo territorio è sano, la nostra vuole essere una forte azione di condanna dello sfruttamento, vogliamo stroncare quelle mele marce che avvelenano il territorio", ha aggiunto, parlando di un "problema che è culturale prima che di polizia", dell’esigenza che siano "i produttori e le aziende, con l’aiuto delle associazioni di categoria, le prime a "farsi carico dell’obbligo morale" di evitare simili degenerazioni procedendo con assunzioni dirette del proprio personale e "preoccupandosi delle loro condizioni, comprese quelle abitative". 

APERTURE DAI SINDACI

"Per realizzare questi obiettivi – ha proseguito – ci sono strumenti come l’esperienza di accoglienza di Casa Commenda, messa in piedi da aprile grazie ai fondi del progetto 'Common Ground’. In questo senso – ha proseguito – ho voluto rivolgere un forte appello alle amministrazioni locali di tutto il territorio affinché si impegnino a trovare nuovi luoghi da attrezzare per dare un’ospitalità dignitosa ai lavoratori. In questa direzione abbiamo registrato numerose aperture da parte dei sindaci, a partire da quelli riuniti nelle unioni di comuni dell’Alta Langa e della Langa del Barolo. Tra un paio di mesi – ha concluso il prefetto Savastano – mi piacerebbe passare all’incasso e chiedere quali spazi sono stati messi effettivamente a disposizione, in vista di un ulteriore aggiornamento da fare nel gennaio prossimo". 

MANODOPERA DI CUI C’E’ BISOGNO

Un percorso condiviso dal sindaco albese Alberto Gatto. "Dobbiamo passare dalle parole ai fatti – ha voluto sottolineare il primo cittadino – e questa giornata è stata utile per fare un punto della situazione rispetto a tante azioni ancora da fare per debellare un fenomeno che riguarda una piccola parte dei produttori e che non deve compromettere il lavoro di tutto un comparto. Ora – ha proseguito – serve lavorare con un approccio molto concreto e in unità di intenti per dare vita a un percorso che ci consenta di accogliere queste persone in modo dignitoso, ma anche di mettere a disposizione delle nostre aziende la manodopera qualificata di cui hanno sempre più bisogno". 

Ezio Massucco

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