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Agricoltura | 20 settembre 2024, 14:02

Frutticoltura, Cia Cuneo: «Pericoltura, bene sostegno del Governo a coltivazione tra le più biologiche»

L'aiuto concesso alle aziende agricole che abbiano subito un decremento del valore della produzione dell’anno 2024 superiore al 30% rispetto a quella dello stesso periodo dell’anno 2022

Maurizio Ribotta, responsabile provinciale del Settore Tecnico, tecnici in campo di Cia Agricoltori italiani di Cuneo

Maurizio Ribotta, responsabile provinciale del Settore Tecnico, tecnici in campo di Cia Agricoltori italiani di Cuneo

«L’approvazione in Conferenza Stato-Regioni del decreto che stanzia 15 milioni di euro a sostegno dei pericoltori è una buona notizia per il comparto, in forte sofferenza per i drastici cali di produzioni e superfici causati in particolare dagli eventi climatici estremi, come le gelate tardive e la siccità delle ultime stagioni produttive. Attendiamo la pubblicazione dei regolamenti attuativi e dei bandi per l’accesso alle risorse messe a disposizione dal Governo».

Cosi Maurizio Ribotta, responsabile provinciale del Settore Tecnico, tecnici in campo di Cia Agricoltori italiani di Cuneo, sul provvedimento governativo che risponde alle richieste dell’organizzazione e costituisce un segnale positivo per i produttori gravemente danneggiati dalle emergenze climatiche e fitosanitarie degli ultimi anni, quando la capacità produttiva del settore si è ridotta a livello nazionale di oltre il 30 per cento.

In dettaglio, il sostegno viene concesso alle aziende agricole che abbiano subito un decremento del valore della produzione dell’anno 2024 superiore al 30% rispetto a quella dello stesso periodo dell’anno 2022. Per Cia è particolarmente importante che venga anche superato il regime del de minimis per le domande del 2023, sostituendolo con il “Quadro temporaneo Ucraina”.  

«In Piemonte – osserva Ribotta -, la pericoltura occupa una superficie di circa 1.500 ettari, per la maggior parte in provincia di Cuneo. Una coltivazione per il 53 per cento biologica, capace quindi di offrire un’alternativa di alta sostenibilità ambientale a chi, ad esempio, si è trovato a dover espiantare i frutteti di kiwi, in crisi per la morìa delle piante. Rispetto all’Emilia Romagna, nel Cuneese il pero ha dimostrato di avere meno problemi fitosanitari, certamente subisce come dappertutto gli effetti del cambiamento climatico».

C. S.

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