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Al Direttore | 10 ottobre 2024, 09:45

Troppa selezione all'incontro sulla sanità di Savigliano, Saluzzo e Fossano. Calderoni (PD): "Perché dividere un territorio tra i pochi già unito?"

"All'incontro, in cui sarebbe stato illustrato lo stato dell'arte della sanità piemontese e il programma di governo per la soluzione delle criticità esistenti, meritavano di essere presenti tutti i sindaci del distretto e tutte le realtà associative di supporto alla sanità pubblica"

Mauro Calderoni

Mauro Calderoni

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del consigliere regionale PD ed ex sindaco di Saluzzo Mauro Calderoni.

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Nell’apprendere dalle pagine social istituzionali della ASL CN 1 che all’incontro dell'Assessore Regionale alla Sanità e all’Edilizia Sanitaria Federico Riboldi con la Direzione Generale ed i Primari dei reparti degli ospedali di Savigliano, Saluzzo e Fossano di lunedì 7 ottobre erano presenti solo due sindaci di un distretto che ne conta invece a decine e una sola associazione a supporto della sanità locale, ovviamente quella di Savigliano, su un totale di tre realtà che si impegnano gratuitamente e con passione per sostenere uno dei servizi pubblici più importanti per le nostre comunità, mi chiedo quale sia la logica sottesa a certe selezioni.

Quale sia l’intento di chi divide uno dei pochi territori del Piemonte dove gli amministratori locali hanno saputo trovare l’unanimità nella prospettiva di promuovere un’unica struttura ospedaliera a servizio di un territorio articolato e complesso. All'incontro, in cui sarebbe stato illustrato lo stato dell'arte della sanità piemontese e il programma di governo per la soluzione delle criticità esistenti, meritavano di essere presenti tutti i sindaci del distretto e tutte le realtà associative di supporto alla sanità pubblica poiché temi tanto fondamentali per la qualità di vita dei cittadini e vanno trattati con equilibrio e rispetto delle differenti sensibilità.

Se l’azione delle istituzioni non è più rivolta alla totalità degli interlocutori, ma solo ad invitati selezionati e ad amministratori amici siamo di fronte ad un inaccettabile stravolgimento delle normali relazioni democratiche. Vogliamo sperare, caro assessore, che si sia trattato di una distrazione e non di una precisa volontà di scegliersi gli interlocutori.

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