Si è svolto ieri, venerdì 11 ottobre, l’incontro “Frutticoltura Piemontese: il futuro in campo”, organizzato da Fondazione Agrion in collaborazione con Edagricole. Al centro dell’evento, la risposta del comparto frutticolo piemontese alle sfide attuali che minacciano lo sviluppo dell’intera filiera.
La giornata ha coinvolto istituzioni pubbliche e private e operatori economici per definire priorità e strategie future da attuare, utili per individuare soluzioni concrete, sostenere e rilanciare il comparto frutticolo.
Un settore vitale dell’economia regionale con grandi potenzialità, che garantirà in futuro importanti ricadute in termini di occupazione e sviluppo economico di molti territori del Piemonte. Un’eccellenza dell’export agroalimentare piemontese e potenziale volano di sviluppo per conquistare mercati interni, e un’opportunità per creare nuove filiere produttive vocate alla crescita delle aree interne e del turismo enogastronomico piemontese.
L’agricoltura sta vivendo un momento sicuramente difficile, ma che Agrion punta a risolvere in collaborazione con tutte le istituzioni, le Organizzazioni di Produttori e gli enti di ricerca. “Per questo oggi presentiamo la Carta della Frutticoltura, un documento che deve essere il punto di partenza per definire le priorità e le soluzioni strategiche da mettere in campo” ha affermato Giacomo Ballari, Presidente di Fondazione Agrion. “Il settore frutticolo merita di essere rilanciato con l’innovazione e la ricerca. In questo la ricerca svolge un ruolo fondamentale, con gli studi e le sperimentazioni nelle attività di miglioramento genetico e di selezione varietale. Accanto a questo, occorre promuovere la qualità dei prodotti della frutticoltura piemontese, per incentivare il consumo di frutta locale tra i consumatori. Continueremo a lavorare inoltre per sviluppare nuove tecnologie e strumenti innovativi ormai indispensabili alle imprese agricole e ai produttori”.
Fondazione Agrion diventa Living Lab
Fondazione Agrion si è candidata a diventare living lab nel campo della ricerca agricola per la Regione Piemonte. Ballari ha commentato: “Questo è per noi un risultato eccezionale. Grazie alla fiducia che ci è stata accordata da tutta la filiera agroalimentare piemontese e dalle istituzioni del territorio, diventeremo un grande laboratorio in cui sperimentare le nuove tecnologie applicate all’agricoltura. Questo significa che faremo test accurati su macchinari, impianti e sensori altamente innovativi, rappresentando così l’elemento di congiunzione tra la ricerca e le imprese agricole locali”.
A completare la giornata sono state infatti le dimostrazioni in campo da parte dei tecnici e dei ricercatori, che hanno mostrato visivamente ai presenti lo sviluppo delle nuove tecnologie. Tra queste: droni per il monitoraggio delle colture, sensori, robot a guida autonoma, macchine capaci di gestire in modo automatico varie operazioni e sistemi di copertura multifunzionale.
La Carta della Frutticoltura
Una fiducia accordata da parte della filiera agroalimentare che si è tradotta nella redazione della Carta della Frutticoltura, documento che è stato presentato da Domenico Sacchetto, Presidente della AOP, e che è stato consegnato alle istituzioni presenti, tra cui l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni.
La Carta contiene un’analisi dettagliata del panorama frutticolo piemontese e le proposte avanzate da Fondazione Agrion e dalla filiera per risolvere le principali criticità.
Sono 14 le soluzioni condivise e su cui si dovrà lavorare.
- Implementare le attività di ricerca, supportando anche la meccanizzazione, la robotica e l’intelligenza artificiale.
- Avviare programmi di miglioramento genetico nei casi in cui non sia più possibile continuare soltanto con la gestione delle problematiche e degli impianti. In alcuni casi è infatti indispensabile ricorrere agli studi di miglioramento genetico per rendere le specie frutticole resistenti a patogeni o danni climatici.
- Istituire un fondo di pronto intervento per le emergenze fitosanitarie, per agire tempestivamente sul campo.
- Semplificare i meccanismi burocratici in materia di deroghe e di elasticità dei disciplinari di produzione. Pur non trattandosi di una soluzione di prospettiva, è un tassello importante per poter agire in modo tempestivo ed emergenziale.
- Ridurre i tempi per l’otte
- Sviluppare sistemi per l’accumulo delle acque superficiali implementando un sistema di stoccaggio idrico, indispensabile per affrontare i periodi di siccità prolungata.
- Costituire un Piano Europeo e Nazionale per la resilienza dell’agricoltura ai cambiamenti climatici, investendo in infrastrutture, ricerca e innovazione
- Favorire la creazione di comunità energetiche rinnovabili (CER) tra le imprese, per supportare l’autonomia energetica delle aziende agricole e una maggiore sostenibilità ambientale.
- Agevolare il reperimento di manodopera mettendo a punto nuovi sistemi, come formule contrattuali più snelle, agevolazioni fiscali e sgravi contributivi che favoriscano le aziende agricole più attente alle condizioni lavorative e di sicurezza dei lavoratori. Sarà importante inoltre lavorare sui flussi di lavoratori stagionali e sulla formazione del personale per costituire figure professionali specializzate.
- Mettere a punto una moratoria sui mutui bancari senza la penalizzazione di segnalazione tra le posizioni in sofferenza e superare le disparità in termini di contributi previdenziali tra le diverse regioni italiane.
- Rendere economicamente sostenibile il sistema assicurativo nei confronti delle calamità naturali, tutelando così il reddito delle imprese.
- Promuovere con campagne pubblicitarie la qualità delle produzioni frutticole locali, sviluppando aree dedicate alle produzioni frutticole regionali nella GDO.
- Incentivare i consumi di frutta attraverso campagne promozionali diffuse.
- Supportare e incentivare i percorsi di formazione per gli agricoltori del futuro.
Al termine dell'incontro l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte, Paolo Bongioanni ha dichiarato: "La Fondazione Agrion è un anello fondamentale nella creazione della Filiera Corta del cibo piemontese, destinata a connettere il produttore e il consumatore con il minor numero possibile di passaggi intermedi, garantendo tracciabilità e giusta remunerazione e potenziando la distribuzione sul territorio attraverso il commercio di vicinato, i mercati di tradizione e la creatività dei grandi chef ambasciatori del Piemonte.
Accanto alla qualità, i mercati oggi ci chiedono sempre più l’assoluta tracciabilità dei prodotti. Dobbiamo per questo lavorare a monte per formare ed educare sempre più i produttori, e a valle i consumatori. È un percorso in cui Agrion offre un modello d’eccellenza a livello regionale: l’attività di ricerca si salda infatti con il ruolo attivo di partner del Distretto del Cibo e della Frutta del Saluzzese, la cui specializzazione e impegno mirato offrono un esempio virtuoso del ruolo che i Distretti del Cibo potranno essere chiamati a svolgere nella futura Filiera Corta".