Per raccontare la storia di oggi ti porto in Valle di Susa, qui ho conosciuto due ragazzi che hanno ridato vita a dei terreni ormai dismessi e hanno intrapreso un’attività particolare in compagnia di animali speciali.
Siamo in una piccola frazione di Bussoleno (TO) denominata Calusetto.
Tutto ruota intorno ad una casa del 1700 e ad una famiglie che da sempre la custodisce e la mantiene viva ed abitata.
Un tempo, questo territorio, era ricco di vigneti e gli avi di Giuseppe, con la loro coltivazione di viti, producevano un ottimo vino denominato “vino ‘d Calusat” .
Con il tempo e l’industrializzazione, i terreni sono stati lentamente abbandonati al loro destino. Il papà di Giuseppe faceva il maestro, ma nel tempo libero ha sempre cercato di prendersi cura del posto. Il terreno, però, era davvero tanto, impossibile stare dietro a tutto.
“Quando ero piccolo mi ricordo che si faceva ancora un po’ di vino per la famiglia” mi dice Giuseppe" ma poi tutto si è fermato. Mi dispiaceva e così, un pezzo per volta con impegno, lavoro e fatica, ho bonificato i terreni che erano invasi da rovi, acacie e, pertanto, inutilizzabili,” mi racconta mentre passeggiamo in quelli che ora sono bellissimi prati.
Non posso immaginare come fosse il terreno prima, ma ho capito molto bene quanto sia stato faticoso trasformarli in pascoli. Si proprio pascoli perché oggi in questi terreni pascolano degli alpaca!
“Bisognava dare un senso a questo posto, farlo ritornare a vivere, far sì che questi terreni ora rinati, avessero un motivo per ritornare come un tempo!” mi racconta Giuseppe.
La scelta degli alpaca non è arrivata subito. L’idea iniziale è stata quella delle capre.
Insieme a Giuseppe, però, c’è Giulia, la sua compagna.
Giulia arriva dal biellese, una realtà distante dalla Valle Susa, ma che porta il mondo della filatura che è una sua passione.
L’amore per Giuseppe la porta a trasferirsi in montagna, a Bussoleno (TO). Arriva prima dell’inizio di questo nuovo progetto e quando nasce ne diventa subito parte integrante con la sua esperienza e la sua creatività come artista.
Ecco che per caso, facendo ricerche on line, arrivano gli alpaca, animale perfetto per mantenere puliti i terreni e donare preziosa lana per i filati.
Scoprono di un allevamento poco distante e decidono di andare a visitarlo.
“L’idea iniziale era quella di andare a scoprire questo animale di cui, inizialmente, sapevamo poco” mi dicono “Ma ci siamo subito innamorati, soprattutto di Fedora, che fin da subito si è dimostrata affettuosa e coccolona, caratteristica non consueta in questo animale!” concludono.
Tornati a casa avevano già scelto i loro due primi alpaca e così sono iniziati i lavori per ospitarli. Nel 2018 è partito il progetto “Alpaca’d Calusat” e la storia di Giulia e Giuseppe, inizialmente con due animali da compagnia che con il tempo sono diventati 7 e ora si tratta di un vero allevamento.
Ho visitato altri allevamenti di alpaca, ma qui è stato incredibile. Per la prima volta ho potuto accarezzarne uno, sono stata in mezzo a loro senza vederli spaventati o preoccupati della mia presenza. Giulia e Giuseppe sono diventati davvero esperti di questo mondo e si prendono cura dei loro animali con affetto, rispetto e attenzione.
Ogni animale ha le proprie caratteristiche chi è più timido, chi è più spavaldo e chi non vuole essere toccato
Questi ragazzi stanno facendo un viaggio nel mondo di questi animali, particolari e non molto conosciuti, e stanno scoprendo sempre più cose appassionandosi ogni giorno di più.
La parte più degna di nota è sicuramente quella della fibra, su cui, soprattutto Giulia che la lavora, è diventata espertissima.
Mentre mi fa vedere i prodotti che realizza, ho capito come ogni animale in base al tipo di lana che produce, più spesso, più fine, più folto, meno folto dà una fibra più o meno preziosa con cui si possono realizzare diverse cose.
Ci sono oggetti bellissimi fatti sia ai ferri sia all'uncinetto.
“La fibra di alpaca è cava dentro, questa caratteristica la isola dalla temperatura esterna, rendendola calda e leggera. E’ sette volte più calda di quella di pecora, non infeltrisce ed è anallergica perchè non contiene la lanolina” mi spiega Giulia.
“Abbiamo iniziato, così, a vestirci con dei capi di lana di alpaca utilizzando, appunto, una fibra che deriva dagli animali che alleviamo ed è molto pregiata” conclude mostrandomi quello che produce abilmente con le sue mani.
Quella che inizialmente era una semplice autoproduzione, piano piano è diventata la passione di Giulia che ha preso piede ed ora i suoi manufatti sono disponibili per la vendita al pubblico. Si possono trovare così: cappelli, scaldacollo, fasce ma anche collane, portachiavi e orecchini tutto fatto artigianalmente con passione e amore da Giulia.
Per informazioni https://www.instagram.com/alpacadcalusat oppure https://www.facebook.com/AlpacaCalisat
Vedere degli alpaca che pascolano sereni circondati da montagne, coccolati e accuditi da due splendidi ragazzi è stata per me un’esperienza bellissima.
Sono certa che questo sia solo l’inizio di un bellissimo progetto che ha ancora tanti sogni nel cassetto come le passeggiate per il pubblico e la bonifica di altro terreno per dare spazio a più animali.
Un progetto meritevole di lode perché la montagna, solo grazie a questi nuovi inizi, e alle persone come Giulia e Giuseppe, potrà ritornare ad essere vissuta e, soprattutto, mantenuta un territorio pulito e curato come un tempo!
Cinzia Dutto, scrittrice cuneese, ama definirsi una cacciatrice di storie, racconta di storie persone speciali, scelte differenti, montagna e buon vivere.
Gira la provincia alla ricerca di vite uniche e particolari.
Cinzia ha un profilo instagram https://www.instagram.com/cinzia_dutto_fanny e un sito dove puoi trovare il riferimento a tutte le sue pubblicazioni www.cinziadutto.com