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Attualità | 06 novembre 2024, 18:27

TRENT'ANNI DALL'ALLUVIONE / Ad Alba il ringraziamento del Piemonte ai protagonisti della ricostruzione

In un Teatro Sociale gremito di primi cittadini il ricordo delle vittime e un plauso ai sindaci, agli amministratori locali e ai tanti volontari che si adoperarono in prima linea per portare aiuto, salvare tante vite e che lavorarono nei mesi successivi per consentire ai territori colpiti di risollevarsi

TRENT'ANNI DALL'ALLUVIONE / Ad Alba il ringraziamento del Piemonte ai protagonisti della ricostruzione

In occasione della ricorrenza del 30° anniversario della Grande Alluvione del novembre 1994 la Regione Piemonte ha organizzato “La forza di ricostruire”, evento che è svolto oggi ad Alba per ricordare cosa avvenne in quei giorni, fare il punto sul contrasto al dissesto idrogeologico e coinvolgere la cittadinanza sui temi della prevenzione.

Nel pomeriggio il Teatro Sociale ha ospitato “Il Piemonte ringrazia i protagonisti della ricostruzione", cerimonia durante la quale sono state ricordate le vittime e sono stati ringraziati i sindaci, gli amministratori locali e i tanti volontari che si adoperarono in prima linea per portare aiuto, salvare tante vite e che lavorarono nei mesi successivi per consentire ai territori colpiti di risollevarsi.

A consegnare i riconoscimenti sono stati il presidente della Regione Alberto Cirio, il Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, e l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi.

Il presidente Cirio ha affermato che l’iniziativa è stata organizzata per ringraziare tutti gli amministratori locali di quel tempo: “In Piemonte abbiamo una Protezione civile di alto livello qualitativo. Oggi vogliamo ricordare chi è stato protagonista di quei tragici momenti di 30 anni fa. Io avevo 22 anni quando ci fu l’alluvione e andai anche io, munito di pala, a spalare il fango alla Ferrero. Insieme a me c’erano gli operai della Ferrero che andarono a ripulire la fabbrica dal fango ancor prima di occuparsi delle loro case. Nel maggio 1995 sono diventato vicesindaco di Alba e così ho seguito gli anni della ricostruzione. La Protezione civile piemontese è costituita da persone che studiano e si preparano. Rimasi molto colpito quando, in Turchia, in una città terremotata di 200 mila abitanti come Antiochia, c’erano soltanto due ospedali da campo: uno degli Stati Uniti d’America e l’altro del Piemonte”. Il presidente ha aggiunto che “quando il Governo ha bisogno, chiama e il Piemonte risponde,‘perché la nostra Regione è sempre a disposizione dei sindaci per tutelare il territorio e soccorrere chi ha bisogno.”.

“In mattinata – ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile, Marco Gabusi - si è svolto nella Fondazione Ferrero il convegno “La Grande Alluvione e la sua eredità”, dove si è parlato del ruolo della Protezione civile, degli interventi tecnici che dopo l’alluvione hanno contribuito alla messa in sicurezza del territorio, delle prospettive future. Oggi ricordiamo il trentennale della tragica alluvione del 1994, un evento che ha segnato profondamente il nostro territorio e le nostre comunità. Sono trascorsi 30 anni, durante i quali abbiamo acquisito conoscenze fondamentali e messo in campo opere strategiche per la difesa del suolo. Abbiamo sviluppato e rafforzato sistemi di allertamento che ci permettono di essere oggi più sicuri e preparati. Ma ciò che rende unica la nostra regione è il valore umano della nostra Protezione Civile: uomini e donne che, con dedizione e coraggio, garantiscono un impegno costante e instancabile. Grazie a loro lavoro possiamo affrontare il futuro con maggiore serenità e consapevolezza”.

In un video intervento, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci ha dichiarato “quanto organizzato dalla Regione Piemonte è importante e significativo perché si renda omaggio non solo alle vittime, ma anche perché venga dato merito a coloro che si adoperarono in uno straordinario slancio di solidarietà per alleviare ferite, dolore e sofferenze di quelle drammatiche giornate. Vi è infatti la necessità e il dovere etico, nonché la responsabilità politica, di trarre da questa esperienza una lezione e acquisire ogni elemento utile affinché la nostra condotta di oggi non ci riporti a quelle tragedie. L’alluvione del Piemonte insegna come si deve operare in condizioni di emergenza, quanto sia importante il coordinamento di ogni soggetto coinvolto ma anche l’importanza della prevenzione. Allora si guardava principalmente alla gestione dell’emergenza mentre oggi, dopo tanti anni abbiamo il dovere di interrogarci su cosa non funzionò. Il Governo ritiene che la prevenzione sia la priorità della Protezione civile, e bisogna lavorare affinché i cittadini abbiano la consapevolezza di vivere in un territorio fragile, che abbiamo il dovere di attrezzare il territorio per renderlo meno esposto e meno vulnerabile all’inclemenza del tempo. Il cambiamento climatico non deve essere un alibi: bisogna fare in modo che tutte le autorità coinvolte ad ogni livello sappiano trarre l’ispirazione per lavorare nell’ottica della prevenzione”.

Videomessaggio anche del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “Quei drammatici giorni di 30 anni fa furono una tragedia umana ed ambientale a cui la nostra generosa gente ha saputo reagire: le istituzioni, i volontari, i cittadini si sono prodigati per la ricostruzione. Questa ricorrenza avviene mentre si susseguono sciagure simili in varie zone del nostro Paese ed in Europa. Non sono più eventi eccezionali, bensì una normalità climatica, che ci impone un cambio di passo assoluto. Occorre attuare tutte le azioni necessarie per mettere in sicurezza i luoghi più fragili, ma anche rendere non vulnerabili i territori considerati sicuri.  Per questo scopo, il Pnrr ha previsto lo stanziamento di 2,5 miliardi di euro, di cui 1,5 già assegnati, che si aggiungono ai quasi 2 miliardi di euro messi a disposizione dal ministero dell'Ambiente nel 2024, per Regioni e Comuni. Abbiamo chiesto che la Finanziaria 2025 stanzi ulteriori 2,5 miliardi di euro, il che significa un aumento del 35 per cento rispetto all'anno precedente. Dobbiamo reagire alla nuova realtà climatica, prendendo esempio dalla risposta energica e determinata che i cittadini diedero in occasione dell'alluvione del 1994”.

In sala anche il Capo Dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano: “Quando trent’anni fa il Piemonte fu colpito da quella tremenda alluvione, il Servizio nazionale di Protezione civile era stato istituito solo due anni prima, con la legge 225 del 1992. È su questo evento che il volontariato organizzato ha iniziato a formarsi e da quel momento ha accompagnato e sostenuto il Paese nel superamento di ogni calamità naturale. Da quell’evento ad oggi, abbiamo compiuto tutti insieme un cammino di crescita che ha portato il sistema italiano ad essere un modello in tutto il mondo e nelle tante emergenze che abbiamo dovuto affrontare abbiamo sempre potuto contare sull’eccellenza che ormai rappresenta la Protezione civile della Regione Piemonte”.In mattinata si è svolto nella Fondazione Ferrero il convegno “La Grande Alluvione e la sua eredità”, dove si è parlato del ruolo della Protezione civile, degli interventi tecnici che dopo l’alluvione hanno contribuito alla messa in sicurezza del territorio, delle prospettive future.

I RICONOSCIMENTI

La cerimonia ha previsto la consegna di una targa e di una medaglia di ringraziamento per gli amministratori che nel 1994 registrarono vittime sul proprio territorio, nonché per il sistema di coordinamento della Protezione civile piemontese.

A consegnarli il presidente Cirio, il Capo Dipartimento Ciciliano e l’assessore Gabusi.

Il Presidente della Regione Piemonte nel 1995, Enzo Ghigo.

Il presidente della Provincia di Torino nel 1994, Luigi Ricca, accompagnato dal Vice Sindaco Metropolitano Jacopo Suppo.

Il Presidente della Provincia di Cuneo nel 1994, Giovanni Quaglia, accompagnato del Presidente Luca Robaldo.

Il Presidente della Provincia di Alessandria nel 1994, Massimo Bianchi, accompagnato dal Presidente Luigi Benzi.

Il Presidente della Provincia di Asti nel 1994, Luciano Grasso, ha ritirato la targa il figlio Danilo Grasso, accompagnato dal Presidente Maurizio Rasero.

Il Presidente della Provincia di Vercelli nel 1994, Gilberto Valeri, ha ritira la targa il Presidente Davide Gilardino.

In ricordo del Sindaco del Comune di Alessandria nel 1994, Francesca Calvo, ha ritirato la targa il figlio, Consigliere regionale Davide Buzzilanghi, accompagnato dal Vicesindaco Giovanni Barosini.

In ricordo del Sindaco del Comune di Alba nel 1994, Enzo Demaria, ha ritirato la targa il figlio Claudio, accompagnato dal Sindaco Alberto Gatto

Il Sindaco del Comune di Canelli nel 1994, Oscar Bielli, accompagnato dal Vicesindaco Mauro Stroppiana.

In ricordo del Sindaco di Chivasso nel 1994, Francesco Lacelli, ha ritirato la targa la moglie, Sig.a Rita Mosca,, accompagnato dal Sindaco Claudio Castello.

In ricordo del Sindaco di Crescentino nel 1994, Luigi Canonica, ha ritirato la targa la figlia Barbara Canonica, accompagnata dal Sindaco Vittorio Ferrero e dal Vicesindaco Liberato Disposto.

Il Sindaco di Varallo Sesia nel 1994, Pier Angelo Pitto, accompagnato dal Vicesindaco Eraldo Botta.

In ricordo del Ministro dell’Interno nel 1994, Roberto Maroni, hanno ritirato la targa la Sig.a Emilia Macchi e la Sig.a Enza Maroni.

Per il Coordinamento Regionale del Volontariato di Protezione Civile del Piemonte ha ritirato la targa il Presidente Marco Fasero.

Per Il Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Torino ha ritirato la targa il Presidente Leonardo Capuano.

Per Il Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Alessandria ha ritirato la targa il Presidente Andrea Morchio.

Per il Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Asti ha ritirato la targa il Presidente Gianfranco Castagna.

Per il Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Cuneo ha ritirato la targa il Presidente Roberto Gagna.

Per Il Coordinamento Territoriale del Volontariato di Protezione Civile di Vercelli ha ritirato la targa il Presidente Dario Colangelo.

Per la Direzione Regionale Piemonte dei Vigili del Fuoco ha ritirato la targa il Direttore Alessandro Paola.

Per la Croce Rossa Italiana, Comitato Regionale Piemonte ha ritirato la targa il Presidente Vittorio Ferrero.

Per il Corpo Volontari Antincendi Boschivi del Piemonte ha ritirato la targa l’Ispettore generale Cav. Corrado Busnelli, accompagnato dagli ispettori regionali Jacopo Caretti  e Roberto Badellino.

Per la Protezione Civile Piemonte dell’Associazione Nazionale Carabinieri ha ritirato la targa il Presidente Roberto Zocchi.

Per il Coordinamento delle Sezioni Piemontesi dell’Associazione Nazionale Alpini ha ritirato la targa il Presidente Alessandro Trovant.

Per l’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori Delegazione Piemonte e Valle d’Aosta ha ritiraro la targa il Sig. Mauro Luigi Rubat Ors.

Per la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia ha ritirato la targa il Presidente delle Misericordie d’Italia Alba Bruno Rustichelli.

Per il Presidente dell’Associazione Commercianti Albesi nel 1994 Giancarlo Drocco ha ritirato la targa il figlio Marcello Drocco, accompagnato dal Direttore Fabrizio Pace e dal Vice Direttore Silvia Anselmo.

Per la Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi ha ritirato la targa Roberto Bellato, Presidente della Fondazione nel 1994.

Targa alla giornalista Paola Scola, utrice di “Eroi nel fango” e “Più forti dell’alluvione, e per aver raccontato e tramandato, in questi anni, la forza e il coraggio di ricostruire di un’intera comunità.

Targa anche per il Soccorso Alpino Speleologico Piemonte, il Dipartimento di Emergenza Sanitaria,  l’Associazione Nazionale Bersaglieri Regione Piemonte e l’ANPAS Comitato Regionale Piemonte.

IL CONVEGNO DEL MATTINO

In mattinata si è svolto nella Fondazione Ferrero il convegno “La Grande Alluvione e la sua eredità”, dove si è parlato del ruolo della Protezione civile, degli interventi tecnici che dopo l’alluvione hanno contribuito alla messa in sicurezza del territorio, delle prospettive future.

Aprendo i lavori l’assessore Gabusi ha sottolineato che “oggi ricordiamo un evento che ha segnato profondamente il nostro territorio e le nostre comunità. Sono trascorsi 30 anni, durante i quali abbiamo acquisito conoscenze fondamentali e messo in campo opere strategiche per la difesa del suolo. Abbiamo sviluppato e rafforzato sistemi di allertamento che ci permettono di essere oggi più sicuri e preparati. Ma ciò che rende unico il a la nostra regione è il valore umano della nostra Protezione Civile: uomini e donne che, con dedizione e coraggio, garantiscono un impegno costante e instancabile. Grazie a loro lavoro possiamo affrontare il futuro con maggiore serenità e consapevolezza.”

Sono seguite le relazioni di Secondo Barbero, direttore di Arpa Piemonte, Tommaso Simonelli dell’Autorità di Bacino del Po e di numerosi tecnici della Regione. In particolare Vincenzo Coccolo, direttore della Protezione civile regionale nel 1994, ha ricordato che “l’alluvione venne prevista con un ampio anticipo, di 72 ore dalla nostra struttura. Non servì purtroppo a nulla: era l'epoca dei fax e coincise con un fine settimana. Gli uffici pubblici erano chiusi e i fax vennero letti tardi, il lunedì mattina. Quella tragedia fu una lezione per tutti: venne riconosciuto il ruolo del servizio meteoidrografico nelle procedure di allertamento e fu introdotto un percorso virtuoso per un nuovo approccio nella comprensione dei fenomeni, anche sociologico. Sino ad allora, infatti, l'approccio della Pubblica amministrazione era rivolto principalmente al ripristino dei danni con interventi strutturali ad evento avvenuto, con scarso interesse dell'opinione pubblica, che viveva tali eventi come fatti ineludibili. Dopo il 1994 cominciò a formarsi una coscienza collettiva di protezione civile da parte della popolazione e dei mezzi di comunicazione”.

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